Presunta estorsione ai danni di un imprenditore. Arrestato un 55enne

Nella giornata di oggi, il gip ha convalidato l’arresto ed applicato la misura del carcere, come richiesto dal pm.

Un 55enne, accusato di estorsione ai danni di un imprenditore, finisce in carcere.

Il 6 giugno scorso, gli agenti del commissariato di polizia di Gallipoli hanno arrestato in flagranza di reato, L.P. di Noha (frazione di Galatina), con vari precedenti penali.

Nella giornata di oggi, il gip Angelo Zizzari ha convalidato l’arresto ed applicato la misura del carcere, come richiesto dal pm.

L.P. risponde delle accuse di estorsione, furto e porto di armi od oggetti atti ad offendere.

L’imprenditore ha riferito agli agenti del Commissariato di Polizia di Gallipoli di essere vittima di estorsione. Inizialmente le richieste avvenivano attraverso “velate minacce ed intimidazioni”. Successivamente veniva indotto a pagare un piccolo importo, riuscendo a ridurre a 300 euro (il pagamento avveniva con una ricarica su carta Postepay), la richiesta di 3.700 euro iniziali.

Dopo alcuni giorni, L.P. tornava a chiedere denaro, con minacce del tipo “ti getto a mare”, per via telefonica, tramite chiamate e messaggi.

Nella mattina del 6 giugno 2023, veniva organizzata la consegna controllata del denaro. L.P. giungeva in una struttura ricettiva di Gallipoli verso le ore 13:00 del 6 giugno e  riceveva dalle mani dell’imprenditore, come a quest’ultimo imposto, il denaro contante suddiviso in 20 banconote del taglio di 50 ciascuna, per un totale di 1.000 euro. Tutte le fasi della consegna  venivano registrate.

Dopo l’intervento dei poliziotti e la perquisizione venivano rinvenuti il denaro in contanti ed una carta Postepay. Tra gli effetti personali vi erano anche una seconda carta ed un blocchetto di assegni che in seguito, si apprendeva, erano state rubate dall’autoveicolo che gli era stato prestato. Inoltre, all’interno della macchina venivano trovati due coltelli ed una mazza da baseball. L’uomo veniva arrestato e condotto in carcere.

L’indagato, difeso dall’avvocato Luigi Greco, ha risposto alle domande del giudice, nel corso dell’udienza di convalida, ed ha negato integralmente gli addebiti, sostenendo di aver ricevuto la prima somma di denaro (con accredito su carta Postepay) e i contanti presi poco prima dell’arresto, per spontanea elargizione dell’imprenditore.

Riguardo alle armi rinvenute nell’auto, L.P. ha sostenuto che uno dei coltelli gli serviva per il giardinaggio e la mazza per imparare a giocare a baseball da solo in campagna.

Le dichiarazioni sono state ritenute inattendibili dal giudice. Invece, quelle della persona offesa sono risultate coerenti e circostanziate.

 

 

 

 



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