Prima la rapina, poi il conflitto a fuoco. Si consegna il quarto uomo

La notizie era già nell’aria da ieri, dopo che Antonio Ape, il terzo componente della banda che aprè¬ un conflitto a fuoco con i carabinieri era stato arrestato. Nel primo pomeriggio, Fabrizio Maniglia, 46enne di San Cesario di Lecce, il quarto uomo, si è¨ costituito.

Prima la rapina ai danni di un’agenzia assicurativa a pochi passi dal centro di Lequile lo scorso 6 febbraio, poi il tentativo di scappare e il conflitto a fuoco nato con i Carabinieri che nel frattempo erano riusciti ad intercettare la banda in fuga sulla San Donato-Copertino. Ferito Alessandro Aprile, catturato nella stessa notte anche Vincenzo De Benedictis, trovato a vagare nelle campagne, il resto è cronaca di questi giorni.

Solo ieri il terzo componente della banda era stato arrestatoAntonio Ape era stato rintracciato a Veglie in casa di alcuni suoi conoscenti. Ne mancava solo uno all’appello. Fino a poche ore fa. Poi però Fabrizio Maniglia 46enne di San Cesario si è costituito spontaneamente ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, diretti dal capitano Biagio Marro. E forse, proprio le ammissioni di Ape nel corso dell’interrogatorio – l’indagato ha ammesso di essersi allontanato insieme a Maniglia – lo hanno spinto a consegnarsi per offrire la sua versione dei fatti, nel corso del successivo interrogatorio reso al Pubblico Ministero, sempre alla presenza degli avvocati Luigi e Roberto Rella. Fatalità ha voluto che proprio mentre il quarto uomo stava entrando a Palazzo di Giustizia abbia incrociato proprio i due militari rimasti coinvolti nel conflitto a fuoco del 06 febbraio scorso.

Chiuso il cerchio, quindi. Come i suoi complici, l’uomo ora dovrà rispondere di rapina aggravata, duplice tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi e ricettazione. Espletate le ultime pratiche di rito, per  Maniglia si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Lecce.



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