Finisce sotto processo, un sacerdote e professore di religione in servizio presso un istituto scolastico superiore del Basso Salento.
Il pm Maria Rosaria Micucci ha emesso nei suoi confronti un decreto di citazione diretta a giudizio. Risponde dall’accusa di molestie o disturbo alle persone e violenza privata.
Secondo l’accusa, il sacerdote 45enne, insegnante di religione, docente in servizio presso una scuola superiore, avrebbe molestato diverse studentesse e una collega, con comportamenti impertinenti. Si parla di frasi del tipo: “Sei la luce dei miei occhi, sei la mia gioia”.
Non solo, poiché avrebbe costretto la madre di un’alunna a iscriverla nella sezione in cui insegnava. La ragazza, però, durante l’anno scolastico presentò una certificazione medica legata a disturbi dell’apprendimento. Il prete, a quel punto, cerco di farle cambiare scuola e minacciò di fare pressioni sul Consiglio di classe, per ottenerne la bocciatura.
Inoltre, durante le lezioni, le avrebbe rivolto frasi del tipo: “capra, handicappata“.
Assistito dall’avvocato Luigi Corvaglia, potrà dimostrare la propria innocenza nel corso del dibattimento che si svolgerà dinnanzi al giudice monocratico.
L’inchiesta è stata aperta nei mesi scorsi dopo la segnalazione di alcune studentesse. Inizialmente, le accuse erano ben più gravi. E si ipotizzavano anche degli abusi sessuali ai danni delle ragazze della scuola. La Procura ha invece ridimensionato le contestazioni e chiesto l’archiviazione per il reato di violenza sessuale a carico del prete prof. Inoltre, è stata chiesta l’archiviazione per il reato di falso. In un’occasione, il sacerdote avrebbe apposto la presenza sul registro di classe, ma in realtà non era presente. Sarà il gip a stabilire se accogliere la richiesta di archivazione.
I carabinieri della Compagnia di Maglie hanno proceduto agli accertamenti investigativi. Centinaia e centinaia gli ascolti delle persone informate sui fatti, avvenute in caserma. Sono state sentiti, anzitutto, numerosi studenti. E non solo. Anche docenti, collaboratori scolastici e il personale amministrativo. I carabinieri, inoltre, si sono recati più volte a scuola per acquisire tutta la documentazione utile alle indagini.