Prosegue incessante l’impegno dei militari della Guardia Costiera nell’attività di repressione degli illeciti commessi lungo la filiera ittica.
Nel corso dello scorso weekend i controlli sulle attività di pesca svolte lungo la fascia costiera demaniale ionica e presso alcuni esercizi commerciali sono proseguiti, fino ad oggi, portando all’elevazione di diecimila euro in sanzioni amministrative a carico di un ristorante di Lecce, presso cui sono stati serviti ai clienti molluschi e crostacei in assenza del riconoscimento comunitario previsto dalla normativa europea conosciuta come “pacchetto igiene”.
Insieme alla sanzione amministrativa gli uomini della Guardia Costiera, insieme al medico veterinario dell’Asl chiamato ad intervenire sul posto, hanno proceduto a sequestrare i circa venti chilogrammi di prodotti ittici detenuti in stato vitale nelle vasche d’acqua site all’interno del ristorante.
Sempre nella giornata odierna, invece, dopo un’attenta attività di sorveglianza nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, avviata alle prime luci dell’alba dai militari della Guardia Costiera di Gallipoli e di Porto Cesareo con l’ausilio dei militari dell’Arma dei Carabinieri della Stazione locale e del personale del Consorzio di Gestione dell’area marina protetta, tre pescatori di frodo del tarantino sono stati colti in flagranza nel raccogliere, in zona C (zona di riserva generale) circa quattromila ricci di mare.
I ricci sono stati sottoposti a sequestro penale e, successivamente, rigettati in mare, a seguito del nulla osta del magistrato di turno, Paola Guglielmi, in quanto riconosciuti ancora in stato vitale da parte del medico veterninario dell’Azienda Sanitaria Locale intervenuto sul posto su richiesta delle Forze dell’Ordine.
I trasgressori sono invece stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per aver raccolto, in concorso di reato, specie ittiche in area sottoposta a tutela ambientale.
