Rapina Lequile, rilievi tecnici sull’auto incriminata

Il personale della Sezione Rilievi del Nucleo Investigativo di Lecce, unitamente ai colleghi della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari, hanno esaminato, nella giornata di ieri, l’auto usata dai quattro rapinatori sulla scena del crimine.

Per tutta la giornata di ieri, il personale della Sezione Rilievi del Nucleo Investigativo di Lecce, unitamente ai colleghi della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari, coordinati dal Magg. Antonio Lazzaro, hanno proceduto – alla presenza dei legali dei rispettivi indagati, Avv. Rella e Avv. De Lazzaretti – ad esaminare l’auto utilizzata dai quattro rapinatori per garantirsi la fuga dopo la rapina consumata a Lequile lo scorso 6 febbraio e quella dell’auto di servizio dei due militari.

Preliminarmente sono state effettuate riprese fotografiche dei mezzi; in seguito sono stati effettuati numerosi campionamenti su tutte le superfici interne della “Fiat Uno” finalizzati ad individuare la presenza di tessuti epiteliali e/o tracce biologiche di diversa natura, riconducibili agli occupanti mediante la successiva estrapolazione del Dna dai campioni realizzati ed il confronto con i profili genetici ottenuti dai prelievi di campioni salivari effettuati nei confronti degli indagati.

La minuziosa ricerca di contatti papillari mediante l’utilizzo di svariate tecniche ottico-fisico-chimiche, su tutte le superfici interne ed esterne del mezzo, ha consentito di individuare e repertare alcune impronte papillari che saranno confrontate con le impronte assunte dagli indagati nel corso dei rispettivi foto segnalamenti cui sono stati sottoposti. Sono state infine ricostruite, per quanto possibile, le traiettorie ed i tramiti dei vari proiettili che hanno attinto sia la “Fiat Uno” che l’auto militare.

A seguito dello smontaggio delle ruote posteriori, è stato rinvenuto un proiettile, esploso dai militari, che ha colpito una ruota dell’auto su cui viaggiavano i rapinatori.



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