Caciocavalli, mascherine e farmaci per il cane. I regali alla funzionaria Asl in cambio di favori per le pratiche

Carmen Genovasi, come emerso nell’ordinanza del gip Gallo, risulterebbe beneficiaria non solo di dazioni di denaro, ma anche di altre tipologie di utilità.

Ci sarebbero altri episodi, per i quali la funzionaria Asl veniva meno ai doveri del proprio ufficio in cambio di utilità.

Carmen Genovasi, come emerso nell’ordinanza del gip Gallo, risulterebbe beneficiaria non solo di dazioni di denaro, ma anche di altre tipologie di utilità.

Quando, ad esempio, V. S. (anch’egli indagato) si presentava presso il suo ufficio in data 28.01.2020, lamentando il mancato riconoscimento della fornitura di un supporto protesico (una scarpa ortopedica) da parte dell’Asl di Lecce. E lei, forniva indicazioni allo stesso, circa la necessità di sottoporsi nuovamente a visita specialistica, indicando falsamente di essere residente a Lecce – anziché a Presicce luogo di effettiva residenza – così da poter indirizzare la pratica al distretto dell’Asl e occuparsene personalmente. Inoltre, V.S. avrebbe dovuto riferire al medico specialista di essere “zio della Genovasi”. Questi dopo avere effettuato nuovamente la visita, dichiarava falsamente di risiedere a Lecce e consegnava alla Genovasi quale contropartita per il suo intervento, due caciocavalli.

E poi c’è la fornitura, a carico del servizio sanitario nazionale, di una carrozzina elettrica da esterni – con preventivo già predisposto da Bruno Giuseppe (arrestato assieme alla Genovasi) – riservata a soggetti non deambulanti, in favore di V.S.. E la Genovasi si attivava per organizzare la visita fisiatrica, contestualmente fissando quella oculistica in data 12 giugno e neurologica il 4 giugno 2020. E allora, V. S. confermava che si sarebbe presentato in carrozzina, pur non avendo alcuna incapacità di deambulazione autonoma. Il piano non sarebbe andato in porto, perché nel frattempo, la Genovasi veniva tratta in arresto.

E poi l’imprenditore Pietro Bonetti, almeno due volte, si sarebbe preso cura del cane della Genovasi. Gungendo a concedere anche giorni di ferie a un proprio dipendente pur di venire incontro alle richieste. Il favore garantito alla funzionaria è ritenuto “strategico” al punto da essere definito un “colpo gobbo dallo stesso Bonetti, in una conversazione con il collaboratore incaricato di accudire il cane. La dinamica è confermata, inoltre, dal contenuto della conversazione telefonica intercorsa tra Bonetti  ed M. B..

“Le ho risolto, poi, il problema all’amica nostra… sai?… il fatto del cane”… “No, mi sta costando due giorni di ferie a un mio dipendente” … “Capito?. Questo mi ha detto: «Vabbè, lo tengo io però basta che mi dai lunedì e martedì»”.

Successivamente il Bonetti teneva a precisare che tutto quello che faceva verso la Genovasi era finalizzato anche agli interessi commerciali di M.B., perché “…qualche cosa di impossibile la fa”, riferendosi alle diverse problematiche che risolveva per loro, tra cui anche autorizzazioni di prescrizioni di ausili che non avrebbero potuto, senza la sua intercessione, avere esito favorevole in tempi comunque brevi.

Nel corso delle attività investigative, si è potuto assistere a continue regalie e favori elargiti da Bonetti alla funzionaria Asl, tra cui si annoverano articoli dedicati al cane della stessa, farmaci antiparassitari. Anche, come detto, il prodigarsi per adattare un collaboratore alla funzione di dog sitter per consentirle di non doversi preoccupare di cercare una persona cui affidare l’animale,

Ad elargire altre regalie alla Genovasi non è solo il Bonetti ma anche Giuseppe Bruno, il quale almeno in una occasione (13/03/2020) le ha regalato un termometro ed un saturimetro dalla stessa esplicitamente richiesti nel pieno dell’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del Covid-19.

E poi, elettrodomestici, generi alimentari, nonché i dispositivi di protezione individuale, difficilmente reperibili e venduti a peso d’oro durante il blocco totale del Paese dovuto all’emergenza epidemiologica.