Il medico arrestato nel luglio scorso, quando i carabinieri scovarono un arsenale d’armi in casa, è tornato in libertà. P. F., 62 anni di Cannole, ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari, dopo che il gip Valeria Fedele ha accolto, nei giorni scorsi, l’istanza del suo legale, l’avvocato Andrea Frassanito.
Il medico dovrà soltanto rispettare l’obbligo giornaliero di presentazione alla polizia giudiziaria.
Secondo il giudice, come riportato nell’ordinanza di sostituzione della misura, le esigenze cautelari risultano affievolite, per il tempo trascorso dall’arresto del medico. Inoltre, in altre occasioni, sostiene sempre il gip, egli ha seguito una procedura regolare per la spedizione di armi, come documentato dal suo difensore.
Il Tribunale del Riesame (presidente Pia Verderosa, a latere Luca Scuzzarella e Maddalena Torelli), in precedenza, invece, aveva rigettato l’istanza della difesa per il medico anestesista.
I fatti risalgono al luglio scorso. Erano stati gli addetti alla verifica del transito delle spedizioni ad allertare i carabinieri. Gli artificieri avevano scoperto che il pacco conteneva una pistola calibro 5.5, due pistole tipo revolver calibro 6.35 prive di matricola e oltre 50 cartucce calibro 22. È così scattata la perquisizione domiciliare nell’abitazione dell’uomo, identificato come il mittente, che ha permesso di rinvenire numerose armi bianche e da fuoco, tutte illecitamente detenute. Si trattava di 2 baionette, 8 pistole, una balestra, una carabina, tre spade del tipo Katana, 4 coltelli del tipo mollettone, un coltello da palombaro, 3 lancia dardi a molla.
All’interno dell’abitazione sono stati trovati e sequestrati anche vari oggetti di interesse storico e archeologico, per i quali si attende la catalogazione.
Su disposizione del pm di turno Patrizia Ciccarese, il medico venne posto agli arresti domiciliari dai carabinieri della Compagnia di Maglie.
Nel corso dell’interrogatorio, l’indagato ha sostenuto di essere un collezionista d’armi e non un trafficante. Il medico anestesista risponde di detenzione abusiva di armi e compravendita di armi comuni da sparo per corrispondenza o mediante contratto a distanza.
Il gip Valeria Fedele aveva convalidato, al termine dell’udienza ha accolto la richiesta di misura cautelare ai domiciliari del pm Patrizia Ciccarese, ritenendo sussistenti le esigenze cautelari.
Nelle scorse ore, però, il medico è tornato in libertà