Ricoverato al Fazzi per l’asportazione di un tumore, muore tre giorni dopo: la Procura apre le indagini

Vito Scategna, un 77enne di Carmiano, fu ricoverato il 30 maggio presso il reparto di chirurgia toracica del Fazzi di Lecce. L’uomo morì il 3 giugno e ora la Procura dovrà stabilire se ciò sia avvenuto per negligenza ed imprudenza del personale medico che lo ha avuto in cura.

Un presunto caso di "colpa medica" che ha indotto la moglie e i due figli della vittima a sporgere formalmente denuncia nei confronti dell'equipe di chirurgia toracica, cardiologia e urologia dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce.
La procura adesso dovrà adesso pronunciarsi sulla vicenda in cui Vito Scategna, il 77enne di Carmiano deceduto il 3 giugno 2015 e stabilire se ciò sia avvenuto per negligenza ed imprudenza del personale medico che lo ha avuto in cura.

L'uomo fu ricoverato il 30 maggio presso il reparto di chirurgia toracica del Fazzi di Lecce, per l'asportazione di un tumore al polmone sinistro. L'operazione avvenuta la mattina del 1 giugno, fu ritenuta dal dirigente medico del reparto, "perfettamente riuscita". Scategna però, la mattina del giorno seguente fu colpito da un blocco renale per una "diminuzione della secrezione urinaria" e così la dr.ssa di turno di chirurgia toracica richiese la consulenza di un urologo che risultò irreperibile. La sera del 2 giugno, dopo  quindici lunghe ore di attesa, il 77enne carmianese fu visitato da un cardiologo (non da un urologo), il quale riferì che "il paziente aveva subito un infarto post-operatorio, che gli aveva successivamente e conseguentemente procurato un blocco renale". Scategna fu quindi trasferito presso il reparto di terapia intensiva e sottoposto a dialisi. La mattina del 3 giugno, l'uomo ricevette la visita del figlio e sembrò in ripresa, ma il pomeriggio stesso avvenne il decesso a causa di un arresto cardiaco.

La triste notizia fu riferita, da ciò che risulta dalla denuncia in questione, da un infermiere e non dal personale medico, che sebbene gli fosse stato richiesto dai familiari della vittima, non fornì ulteriori spiegazioni in merito alla natura ed alle cause della sua morte.

I parenti del 77enne di Carmiano si sono dunque rivolti alla Procura di Lecce per accertare se siano state in qualche maniera infrante le regole per un corretto svolgimento dell'attività medica. In subordine, la moglie ed i due figli chiedono di esumare la salma di di Vito Scategna e di provvedere all'esame autoptico per accertare un'eventuale nesso tra la morte dell'uomo ed una eventuale condotta colposa del personale medico; l'acquisizione della cartelle cliniche inerenti il ricovero e l'operazione a cui fu sottoposto Scategna.
 



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