Rifiuti abbandonati e opere realizzate senza permesso nelle campagne di Galatone, due denunce

Due persone sono finite nei guai: uno è stato accusato di interventi edilizi in assenza di permesso di costruire ed autorizzazione paesaggistica. L’altro di abbandono, gestione e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e/o non pericolosi.

I controlli dei Forestali – che continuano a puntare i riflettori nelle campagne del Salento per trovare le irregolarità – questa volta si sono fermati a Galatone, in località “Tre Pietre” dove è stato scoperto un terreno su cui erano stati effettuati interventi edili, senza autorizzazioni.

È così che il proprietario del terreno un 52enne nato a Nardò, ma residente a Bari, è finito nei guai. L’uomo è stato deferito in stato di libertà. L’accusa contestata è quella di interventi edilizi in assenza di permesso di costruire ed autorizzazione paesaggistica. Sono stati i carabinieri-forestali della stazione di Gallipoli, insieme agli agenti di polizia locale di Galatone e al personale dell’Ufficio tecnico comunale a fare luce sulla vicenda.

Sul fondo, sottoposto a vincolo paesaggistico, idrogeologico e al cono visuale “Montagna Spaccata”, avrebbe realizzato una fondazione in pietrame (forse di natura calcarea) delle dimensioni lorde di dodici metri per sei. L’opera ancora in costruzione era stata realizzata dopo la demolizione di due fabbricati in pietra a secco risultati già privi di copertura. L’area è stata sottoposta a sequestro preventivo e l’Autorità giudiziaria tempestivamente informata dell’accaduto.

I controlli in contrada “Bascetta”, invece, hanno portato al deferimento in stato di libertà di un 50enne, residente a Galatone. In questo caso, l’accusa contestata è quella di abbandono, gestione e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e/o non pericolosi. Sul terreno di sua proprietà era stata realizzata una discarica a cielo aperto. Circa cinquecento metri quadrati ricoperti di rifiuti di ogni tipo, abbandonati sul suolo. Materiale plastico, ferro, legno, vetro, ceramiche, conci di tufo, materiale edile di risulta erano stati “compattati” nella parte laterale e retrostante l’immobile. Oltre a questi rifiuti erano presenti raee (frigoriferi, lavatrici ecc) sia integri che smembrati con evidenti segni di precedente combustione, configurando quindi uno smaltimento illecito. Non solo, un manufatto in conci di tufo, privo di copertura, di circa due metri di altezza a mo’ di recinto di circa quaranta metri quadrati custodiva alcuni pezzi di elettrodomestici.

L’area in questione è stata sottoposta a sequestro preventivo.



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