Scontri con la Polizia prima di Andria-Lecce: sei ultras giallorossi patteggiano la pena

Il giudice non ha convalidato l’arresto. È stato invece accolto il patteggiamento concordato tra i difensori dei supporter ed il Pm. Per tutti, il Tribunale di Trani ha disposto la sospensione della pena e quindi possono già lasciare il carcere, ma è stato accordato il Daspo.

Una storia di "ordinaria follia", avente come protagonisti un manipolo di pseudo-tifosi, è approdata in un'aula di tribunale, dove sei ultras hanno patteggiato la pena. Oggi pomeriggio, a partire dalle 14, si è svolto il processo per direttissima che vedeva comparire sul banco degli imputati, sei ultras del Lecce. Il giudice De Angelis del Tribunale di Trani non ha convalidato l'arresto per i salentini che hanno così potuto lasciare il carcere. Infatti, erano trascorse le 48 ore per l'arresto in "flagranza". È stato invece accolto il patteggiamento concordato tra i difensori dei supporter salentini ed il pubblico ministero. Mirko Manca, 25enne nato a Copertino, difeso dall'avvocato Laura Minosi ha patteggiato a 4 mesi; Gabriele Pallara, 28enne nato a Galatina a 5 mesi e Gian Paolo Martina, 32enne nato a Lecce, a 6 mesi. Entrambi sono difesi dall'avvocato Massimo Bellini; Simone Favale, 24enne nato a Campi Salentina, a 6 mesi, difensore l'avvocato Giovanni Erroi ; Nicolò Corrado, 23enne nato a Lecce ad 8 mesi e 20 gg. con l'avvocato Lomartire; Antonio Alessandro, 26enne nato a San Pietro Vernotico, 5 mesi, difeso da avvocato Giannone. Per tutti e sei il giudice ha disposto la sospensione della pena, ma a tutti e sei è stato accordato il Daspo (provvedimento di divieto di accesso allo stadio ed a manifestazioni sportive) per due anni. Il pubblico ministero di turno Simona Merra aveva disposto l'arresto con l'accusa di possesso di materiale esplodente e di oggetti atti ad offendere e, per tre di essi, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale.

Ricordiamo che l'episodio "incriminato" , secondo gli inquirenti si sarebbe consumato due ore circa prima del fischio di inizio della partita tra Fidelis Andria e Lecce; una quarantina di supporter salentini stavano cercando di eludere i controlli e di entrare all’interno dello stadio "Degli Ulivi”, privi di biglietto o di tessera del tifoso. Una volta bloccati dagli addetti alla sicurezza, avrebbero cercato di lasciare un " ricordo indelebile" della propria presenza.  Alcuni di loro avrebbero fatto partire una bomba carta, all'indirizzo delle forze dell’ordine. Due agenti, uno del commissariato di Andria ed un vice brigadiere  della Guardia di Finanza di Bari, hanno riportato alcune ferite giudicate guaribili in pochi giorni. I militari sono riusciti a bloccare e perquisire undici ragazzi. Una volta condotti presso il Commissariato di Andria ed espletate le operazioni di identificazione, è  scattato l'arresto per sei ultras giallorossi: tutti di età compresa fra 24 e 32 anni.  Inoltre è stata chiesta, l'emissione del famigerato Daspo. Tra di loro, in particolare, anche un soggetto già note agli archivi della Questura perché già colpito dal provvedimento. I sei arrestati sono stati tradotti nel carcere di Trani.

Altri cinque salentini, poi, A.R.C. un 34enne nato a Tricase; E.G., 41enne nato a Roma; V.S., 29enne nato a Galatina; S.F., 22enne nato a Galatina e A.G.M., un 20enne nato a Scorrano sono stati denunciati in stato di libertà, con l’accusa di aver incitato la violenza e aver preso parte ad episodi che hanno turbato l'ordine pubblico.

 Dalle prime indagini, ancora in corso, emergerebbe anche che, un altro gruppo di facinorosi in rappresentanza della squadra avversaria, abbia nel corso della partita, acceso fumogeni e petardi. Al termine della gara poi, alcuni ultras della Fidelis Andria, insieme ad un gruppo di supporter violenti del Bari ( gemellati con gli andriesi), ha tentato di forzare il presidio degli agenti, dando inizio ad una sassaiola, all'indirizzo dei tifosi leccesi.



In questo articolo: