Operazione Skipper su traffico internazionale di cocaina. Inflitti oltre 130 anni di carcere con rito abbreviato

La sentenza è stata emessa dal gup, al termine dell’ultima udienza tenutasi presso l’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola

Si conclude con la condanna complessiva a 136 anni di reclusione, il processo con rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo) relativo al blitz “Skipper” con cui venne smantellata una consolidata e capillare rete criminale dedita al commercio transazionale di cocaina.

Il gup Alcide Maritati, al termine dell’ultima udienza tenutasi stamattina presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, ha inflitto: 14 anni per Pierpaolo Pizzolante, 30 anni di Acquarica del Capo (20 anni, escludendo il ruolo di organizzatore dell’associazione); 12 anni e 10 mesi per Gigi Basilicata, 52 anni di Napoli (12 anni); 11 anni per Giovanni Rizzo, 52 anni, di Taviano (12 anni); 4 anni per Andrea Rizzo, 30 anni di Taviano (4 anni); 9 anni e 4 mesi per Nicolò Urso, 22 anni di Presicce (4 anni); 9 anni per Donato Angelo Rainò, conosciuto come Donatello, 53enne di Taviano (12 anni); 10 anni e 4 mesi a Ciro Pizzo, 27 anni di Napoli (10 anni); 5 anni per Silvestre Attianese detto Silvio, 37 anni, di Villa Literno, nella provincia di Caserta (10 anni); 6 anni e 8 mesi per Giuseppe Amato, 65 anni di Scorrano, detto Padreterno (7 anni e 6 mesi); 7 anni per Antonio Cioffi, 70 anni di Nardò (7 anni e 6 mesi).

E ancora, 4 anni ad Altin Shehaj, 42 anni, albanese residente a Melissano (6 anni e 6 mesi); 2 anni e 6 mesi per Francesco De Paola, 66 anni di Acquarica del Capo, conosciuto come Fucilla (6 anni e 6 mesi); 7 anni per Mario Attianese, 44 anni, di Villa Literno, (9 anni); 7 anni e 2 mesi per Errico Sinistro, 45 anni di Lecce (7 anni e 6 mesi); 6 anni a Roger Nebiu, 29 anni, di origini albanesi residente a Taviano (5 anni e 3 mesi); 5 anni per Hicham Kabouri, 46 anni, di origini marocchine ma residente a Ruffano (6 anni e 9 mesi); 4 anni per Gianluca Saiella, 53 anni di Roma (6 anni); 6 anni per Corrado Lanzilli, 53 anni di Napoli (9 anni); 5 anni e 4 mesi a Patrick Sasha Esser, 32 anni di Acquarica del Capo, residente a Taviano. Gli imputati sono stati assolti da alcuni

Inoltre, per alcuni imputati è stata disposta la confisca di ingenti somme di denaro e di beni immobili.

Pizzolante, Giovanni Rizzo, Andrea Rizzo, Donato Rainò sono stati assolti dall’accusa di tentato omicidio per non aver commesso il fatto.

Alcuni imputati sono stati assolti per determinati episodi di spaccio.

Sono stati invece assolti, “per non aver commesso il fatto” da tutte le accuse: Giuseppe Ascione, 50 anni, di Napoli (12 anni) e Antonio Clemente, 38 anni, di San Donaci, provincia di Brindisi (5 anni e 6 mesi). Il giudice ha inoltre revocato le misure cautelari e sono tornati in libertà.

Invece, il pm Carmen Ruggiero, in una precedente udienza, ha invocato 180 anni di carcere al termine della requisitoria.

Il collegio difensivo

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Stefano Stefanelli, Biagio Palamà, Chiara Brandolino, Simone Viva, Mario Coppola, Francesco Fasano, Francesca Conte, Vincenzo Blandolino, Alberto e Luigi Corvaglia, Ladislao Massari, Angelo Ninni, Pantaleo Cannoletta, David Alemanno, Ezio Garzia.

I legali, una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 90 giorni) potranno ricorrere in Appello.

Sono state stralciate le posizioni di Alduino Giannotta, 30 anni, di Acquarica del Capo, ma residente ad Amsterdam, ritenuto al vertice dell’organizzazione criminale ed arrestato in Brasile; Orazio De Cuia, 41 anni di Talsano; Amedeo Giannoccaro, 65 anni di Fasano; Liliana Maria Do Nascimiento, 47 anni di origini brasiliane; Vito Nicola Mandrillo, 29 anni di Taranto; Marcello Lucchese, 46 anni di San Giorgio Ionico; Massimo Padula, 44 anni di Pulsano (Taranto); Giuseppe Quaranta, 46 anni di Lecce; Klodian Shehaj, 38 anni di Taviano; Giovanni Tunno, 36 anni di Racale.

Alduino Giannotta, occorre ricordare, a conclusione di una attività di cooperazione di Polizia, è stato catturato nel febbraio scorso, in Brasile. Giannotta, secondo l’accusa, si occupava degli approvvigionamenti di cocaina dall’Olanda, tenendo i contatti con i fornitori internazionali, finanziandoli, dirigendo i trasporti e le consegne nel Salento con i suoi uomini di fiducia.

Inoltre, nelle scorse ore, la Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione nei suoi confronti, ad un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca di beni immobili, tra cui un appartamento in Olanda, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro

L’altro processo

Invece, è già in corso il processo con rito ordinario, dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale. In una scorsa udienza, è stato presentato un memoriale di 11 pagine che Luca Pavese, 46 anni di Pulsano (provincia di Taranto), detenuto in carcere,  aveva consegnato agli agenti della polizia penitenziaria. E che potrebbe far emergere importanti retroscena sull’operazione investigativa che nel mese di febbraio portò a oltre 20 arresti.

Luca Pavese, assieme a Massimo Bacio Terraccino, 39 anni di Napoli ed Antonio Cosimo Drazza, 39enne di Nardò (assistito dall’avvocato Francesca Conte) hanno scelto il rito ordinario. Luca Pavese è assistito dagli avvocati Carlo Gervasi e Giuseppe Altieri.

Nell’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Cinzia Vergine, compare il nome di Luca Pavese tra gli indagati di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo la Procura, egli in concorso con altri soggetti, vendeva quantitativi di cocaina sulle piazze di Taviano, Taranto, Nardò, Scorrano, Lecce e Ruffano. Non solo, poiché emergono anche retroscena sul piano criminale di far fuori un pregiudicato, ritenuto un informatore della polizia giudiziaria. Prima pensando di fargli saltare in aria la barca e poi mettendo in pratica altri sistemi “esplosivi”.

E vengono raccolte le dichiarazioni del pentito tarantino V.M. (indagato) su di una serie di attentati falliti, risalenti all’estate del 2016. Anche se c’è da sottolineare che al termine dell’udienza, davanti ai giudici del Riesame è caduta l’accusa di tentato omicidio per Giovanni Rizzo, Pierpaolo Pizzolante, Angelo Donato Rainò (assistiti dall’avvocato Biagio Palamà). Ed al termine e del processo, sono stati assolti, come richiesto dal pm Ruggiero.



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