La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca di beni immobili, tra cui un appartamento in Olanda, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro, risultati nella disponibilità di Alduino Giannotta, 59enne originario di Acquarica del Capo, con dimora dichiarata ad Amsterdam, attualmente detenuto in Brasile.
Giannotta è inizialmente sfuggito alla cattura nel corso dell’Operazione “Skipper”, eseguita dagli agenti della Squadra Mobile di Lecce nel settembre scorso, grazie alla quale è stata sgominata un’associazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti ma, a poco più di 24 ore dal blitz, è stato assicurato alla giustizia in Brasile, a conclusione di una perfetta attività di cooperazione di Polizia.
L’uomo è stato inoltre già condannato dalla Corte di Appello di Lecce nel 2014, in esito alla procedura di riconoscimento di un provvedimento con il quale la Quarta Sezione Penale del Tribunale di Francoforte sul Meno lo condannato alla pena di 4 anni di reclusione per il reato di “favoreggiamento al traffico illegale di stupefacenti in quantità significativa”.
Lo stesso, fin dal 1986, è stato convolto in diverse vicende giudiziarie relative prevalentemente al traffico internazionale di stupefacenti, al fianco dei vertici della Sacra Corona Unita salentina, riportando condanne, comminate da Autorità Giudiziarie estere, in particolare tedesche, olandesi e brasiliane.
Il provvedimento di sequestro patrimoniale è stato emesso dal Tribunale di Lecce, Ufficio Misure di Prevenzione, in data 6 luglio 2021, a seguito di proposta avanzata dalla Sezione Operativa di Lecce a firma del Direttore della D.I.A. e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, Leonardo Leone de Castris quale risultato di indagini patrimoniali e finanziarie, articolate e complesse, finalizzate all’aggressione dei patrimoni illeciti accumulati anche all’estero. La proposta, infatti, ha riguardato: 2 terreni e 3 fabbricati ubicati nel comune di Salve e 1 appartamento sito nel comune di Amstelveen risultati nella sua disponibilità.
L’ipotesi formulata dalla Dia e accolta dal Tribunale di Lecce, ha evidenziato come il patrimonio sia risultato sproporzionato rispetto alle entrate lecite dell’intero nucleo familiare e pertanto, riconducibile a proventi delle attività illegali, come sanzionato dalle previsioni del codice Antimafia.
Il provvedimento in questione, che trova per la prima volta applicazione in Italia, è stato eseguito, per quanto attiene al bene sito in Olanda, in applicazione della procedura prevista dal recente Regolamento 2018/1805 del Parlamento Europeo e del Consiglio, ed attivata dal Tribunale di Lecce con l’emissione di un certificato di congelamento. Si tratta di uno strumento normativo innovativo di cooperazione tra gli Stati in materia di sequestro e confisca, che afferma il principio di mutuo riconoscimento nel delicato ed efficace campo delle misure di prevenzione patrimoniali.
