Operazione Labirinto, eseguito un sequestro preventivo. Nel mirino beni per un valore di 800mila euro

Il provvedimento di sequestro ai danni di Vincenzo Rizzo, 55enne di San Cesario, arrestato lo scorso 2 luglio nel corso della retata.

I Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Lecce stanno dando esecuzione in queste ore a un decreto di sequestro preventivo di beni, emesso dal Tribunale di Lecce Prima Sezione ai sensi del D.Lgs. 159/2011, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Vincenzo Rizzo, nato a San Cesario di Lecce, 55 anni fa.

L’Operazione Labirinto

Questi, lo scorso 2 luglio 2018, era stato raggiunto, insieme ad altri trenta indagati dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere scaturita nell’ambito dell’operazione “Labirinto”, che ha disarticolato due sodalizi criminali associati al clan “Tornese” di Monteroni –  uno dei quali capeggiato dallo stesso Rizzo – dediti al traffico internazionale e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione e danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso.

Le verifiche in ambito patrimoniale

Gli accertamenti patrimoniali svolti nei confronti degli appartenenti ai sodalizi e dei soggetti a essi vicini, hanno documentano la disponibilità da parte del 55enne di San Cesario di un considerevole patrimonio economico, non giustificato dall’entità dei redditi dichiarati e ritenuto il frutto degli introiti delle attività illecite individuate nel corso delle indagini.

Sulla scorta delle risultanze investigative il Tribunale di Lecce ha disposto il sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo stimato in circa ottocentomila euro.

I beni posti sotto sequestro

La società TRADE Service s.r.l.s. con relativo compendio aziendale, avente ad oggetto l’attività di bar e somministrazione di alimenti e bevande, con sede legale e operativa a San Cesario di Lecce con insegna “Miss Coffee”; due unità immobiliari urbane destinate a residenza, case di abitazione del tipo a villino, ubicate a San Cesario di Lecce, con terreni di pertinenza dell’estensione di circa 1700 metri quadrati; due autovetture e un motociclo; 17 rapporti bancari, tra conti correnti, conti deposito a risparmio e carte di credito.

I sequestri precedenti

Gli accertamenti patrimoniali avviati nell’ambito dell’indagine “Labirinto” del Raggruppamento Operativo Speciale avevano già consentito, il 19 luglio 2018, di effettuare ai sensi dell’art. 240 bis del Codice di Procedura Penale il sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo stimato in circa sei milioni di euro, nei confronti dei coimputati: Saulle Politi, interessato per il sequestro di diverse società tra le quali la “FUNNY SLOT s.r.l.” gestita dal fratello Francesco, con unità locali a Trepuzzi, Carmiano e Monteroni di Lecce operante nel settore delle scommesse on line, giochi e sale slot, con il relativo complesso aziendale, comprensivo di immobili, autovetture e rapporti bancari (conti correnti, polizze assicurative, conti deposito), il bar denominato “Caffè alla Romana” e l’impresa di commercio all’ingrosso di caffè “POLITI CAFFE’” di Monteroni di Lecce; Fabio Rizzo,  con il sequestro di società operanti nel settore della distribuzione di carni e alimentari in genere, con il relativo complesso aziendale, comprensivo di autovetture e rapporti bancari (conti correnti, polizze assicurative), tra le quali la “Carni e più s.r.l.s.” con sede a Lizzanello e con un punto vendita presso un supermercato a San Pietro Vernotico e Davide Quintana, cui venivano sequestrate società operanti nel settore immobiliare e della ristorazione tra le quali la “ITTICA GALLIPOLI s.r.l.s.”, la  “Mr. POLDO soc. coop.” con sede a Gallipoli, con il relativo complesso aziendale, comprensivo di immobili, autovetture e rapporti bancari (conti correnti, conti deposito, polizze assicurative).



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