Un episodio completamente avvolto nel mistero, è stato ricomposto pezzo dopo pezzo dagli agenti del Commissariato di Nardò e dagli uomini della squadra mobile. Tutto è iniziato quando un 32enne si è presentato al pronto soccorso dell’Ospedale con una visibile ferita di arma da taglio. C’è voluto poco ai medici che lo hanno preso in cura per capire che qualcosa non quadrava e così, come prassi vuole, hanno immediatamente chiamato la Polizia che ha inviato una voltante sul posto per acquisire ulteriori informazioni.
Gli uomini in divisa hanno ascoltato il racconto del ferito che, con dovizia di particolari, ha ricostruito le ore precedenti al suo ferimento che gli è costato una prognosi di circa quattordici giorni. L’uomo, volto già noto alle forze dell’ordine, ha raccontato che mentre si trovava in piazza a Nardò, dove erano in corso i festeggiamenti in onore del Santo Patrono, ha iniziato a discutere con alcuni giovani del paese che conosceva. Dalle parole ai fatti il passo è stato breve e ne è nata una lite terminata poco dopo.
Sarebbe finita lì se, poco dopo, il 32enne non avesse ricevuto una telefonata dal padre in cui lo avvisava che qualcuno aveva fatto esplodere un grosso petardo sotto la sua l'auto, provocando danni. A quel punto non restava altro da fare che cercare le persone con cui aveva litigato e una volta trovati il battibecco è continuato diventando sempre più violento. Tant’è che ad un certo punto è spuntato fuori prima un bastone, poi un coltello con cui è il 32enne è stato colpito al braccio.
Il ferito dichiarava che il suo aggressore era un 25enne del posto, successivamente rintracciato e denunciato in stato di libertà per lesioni aggravate, mentre una 22enne di Galatina, presente ai fatti, veniva denunciata per favoreggiamento personale.
