Strano episodio a Calimera: in pieno giorno va fuoco l’auto del parroco

La macchina del parroco di Calimera, Don Gigi Toma, è stata letteralmente avvolta dalle fiamme nel primo pomeriggio di oggi. Poco chiara, al momento, la natura del rogo che ha quasi distrutto la vettura.

Siamo quasi abituati a leggere sulle prime pagine dei giornali di auto date alle fiamme nottetempo. In alcuni casi si tratta di veri e propri atti intimidatori, di minacce neanche troppo velate, come dimostrano le bottigliette di liquido infiammabile ritrovate poco distante che confermano soltanto la natura dolosa del gesto. In altri casi, invece, la  colpa è di un semplice corto circuito come stabiliscono i vigili del fuoco una volta domato il rogo. Altre ancora la natura è «imprecisata»: la dinamica e le modalità rendono impossibile stabilire se si tratti di una vendetta, di un segnale, di un torto o di un banale guasto che fa da miccia. Diverso, invece, è il caso delle macchine incendiate, poi risultate rubate. Qualunque sia la natura, capita non di rado di assistere ad episodi di questo tipo che vanno in scena soprattutto con la complicità della notte e che tengono impegnati i caschi rossi.
 
Certe volte, però, l’episodio è un vero e proprio mistero, difficile da spiegare. Come quello accaduto in pieno giorno a Calimera. La prima cosa che non torna, infatti, è proprio questa: la macchina, parcheggiata in una stradina del comune grico che fa angolo con via Roma, è stata completamente avvolta dalle fiamme nel primo pomeriggio di oggi, quando insomma “era ancora luce”. La seconda cosa “strana” se si dovesse trattare di un atto doloso è che la vettura in questione appartiene al parroco della cittadina: Don Gigi Toma.
 
I vigili del fuoco hanno dovuto faticare non poco per spegnere l’incendio divampato in men che non si dica. Come detto, però, bisognerà attendere le prossime ore per capire che cosa lo abbia potuto provocare. Al momento, infatti, si possono fare solo delle semplici supposizioni, basate su quei pochi elementi a disposizione. In ogni caso l’alternativa seppur semplice cambia di molto lo scenario: dietro al gesto c’è la mano di qualcuno che ha appiccato l’incendio volontariamente o invece si è trattato di una semplice autocombustione nata da sola?  



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