Su di lei un ordine di carcerazione per spaccio di droga: arrestata una badante filippina

Una badante filippina residente a Napoli è stata arresta dalla Polizia a Torre dell’Orso dove si trovava in vacanza con la sua famiglia datrice di lavoro. Nel 2011 la Procura di Milano aveva emesso nei suoi confronti un ordine di carcerazione. Ha esibito un permesso falso.

Su di lei pendava una condanna pari a tre anni di carcere per la pesante accusa di spaccio di sostenze stupefancenti datata 22 aprile 2011 ed emesse dalla Procura della Repubblica di Milano. Protagonista della vicenda è Emma Encio, una donna originaria delle Filippine, residente a Napoli, classe 1973.
 
Nella tarda serata di ieri, però, una volante della Polizia è riuscita a trarla in arresto. Lei di professione fa la badante e risulta come ‘ricercata’ da ben cinque anni. Da qualche tempo, tuttavia, la donna era stata assunta da una famiglia del capoluogo campano attraverso un’agenzia per svolgere le mansioni di baby sitter.
 
In questi giorni si trovava in Salento: la sua famiglia datrice di lavoro, infatti, aveva deciso di trascorrere un periodo di vacanze a Torre dell’Orso, marina di Melendugno. Qui aloggiavano tutti all’interno di un villaggio turistico. E sono stati proprio i controlli predisposti in questo periodo particolarmente critico sul flusso turistico che hanno portato alla luce la sue presenza in terra salentina, prontamente individuata dai poliziotti della Sezione Volanti.

Alla vista degli agenti Emma Encio si è mostrata particolarmente agitata: ha tirato fuori e mostrato alle Forze dell’Ordine un permesso di soggiorno. Troppo strano però quel documento, palesemente falso e datato 27/10/2008. Alterazioni apportate con una scritta a penna apposta a mano.
  
Incredubi da quanto stesse succedendo, la famiglia napoletana è caduta dalle nuvole una volta appresa tutta la vicenda: non avevano nutrito, infatti, alcun sospetto. Al termine dei dovuti accertamenti, quindi, la filippina è stata dichiarata in arresto. Attualmente Emma Encio si ritrova relegata all’interno della Casa Circondariale ‘Borgo San Nicola’ di Lecce.



In questo articolo: