Truffa e abuso d’ufficio per ottenere maggiori indennità con i pignoramenti? Ufficiale giudiziario sotto processo

La 47enne funzionaria dell’U.N.E.P. , è stata rinviata a giudizio al termine dell’udienza preliminare celebratasi dinanzi al gup Sergio Tosi.

Avrebbe registrato nuove richieste di esecuzione per gli stessi atti, mettendo in atto una truffa ed ottenendo maggiori indennità. La 47enne, in qualità di ufficiale giudiziario, è finita sotto processo.

Il gup Sergio Tosi, nelle scorse ore, ha rinviato a giudizio E.S. per le ipotesi di reato di truffa aggravata, abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici informatici.
Dovrà presentarsi nel mese di maggio dinanzi ai giudici in composizione collegiale, per la prima udienza. Assistita dall’avvocato Francesca Conte, potrà dimostrare l’estraneità alle accuse, nel corso del dibattimento.

E.S. , funzionaria dell’U. N.E.P., l’Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti di Lecce, era addetta alla gestione del registro informatico con il compito di registrare tutti gli atti richiesti dalle parte private relativi alle esecuzioni forzate mobiliari e immobiliari.

Secondo l’accusa rappresentata dal pubblico ministero Milto De Nozza, in concorso con un altro soggetto nel frattempo deceduto, avrebbe inserito nei registri, dati non veritieri. La funzionaria, fino ad agosto del 2017, avrebbe registrato nuove richieste di esecuzione per gli stessi atti, facendo risultare un numero maggiore di destinatari della notificazione dell’atto di pignoramento, facendo figurare nuove richieste di procedere a pignoramento nei confronti del debitore. Dunque, avrebbe i principi che dovrebbero regolare il buon andamento e l’imparzialità della pubblica amministrazione.

Questa condotta avrebbe indotto in errore il funzionario preposto alla corresponsione delle indennità di trasferta e di spese di spedizione, relativi agli atti richiesti. E l’ufficiale giudiziario avrebbe così ottenuto indebitamente la somma di 355 euro.