Arrestata per aver intascato una presunta mazzetta, Giudice onorario si difende dalle accuse

Si è tenuta in mattinata, nel carcere di Borgo San Nicola, l’udienza di convalida dell’arresto di Marcella Scarciglia. La decisione del giudice Carlo Cazzella è attesa nelle prossime ore.

Ha risposto alle domande del gip, fornendo la propria versione dei fatti, il giudice onorario finito in manette martedì scorso. Dinanzi al dr. Carlo Cazzella, presso il carcere di Borgo San Nicola, si è svolto in mattinata per circa un’ora l’udienza di convalida dell’arresto. Il got Marcella Scarciglia, 44 anni di Veglie, assistita dagli avvocati Giuseppe Corleto ed Antonio Malerba, ha dunque ricostruito la vicenda, negando l’ipotesi accusatoria di concussione.

Invece, la Procura ha chiesto la “conferma” dell’arresto e del carcere. Il pubblico ministero Paola Guglielmi ritiene anzitutto censurabile la condotta del got, trattandosi di un pubblico ufficiale. La donna non avrebbe dimostrato, secondo laccusa, alcuna consapevolezza della gravità dei fatti, “spostando” (o cercando di farlo), la responsabilità su altri soggetti.

La decisione del giudice Carlo Cazzella è attesa nelle prossime ore.

Il fascicolo relativo a questa operazione sarà poi trasmesso per competenza alla Procura di Potenza, trattandosi di reati che riguardano la magistratura salentina.

I fatti

Gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato il got, martedì scorso, in flagranza di reato, grazie all’aiuto di un perito. La donna è stata condotta nel carcere di Borgo San Nicola.

Il giudice avrebbe offerto nuovi incarichi ad un consulente, se questi le avesse consegnato la somma di circa 1.500 euro euro. È così scattato il “piano” per incastrarla. Il perito si è recato intorno alle 16.00 presso l’abitazione di Veglie del giudice e ha finto di stare al gioco, mentre gli agenti monitoravano di nascosto, tutte le fasi della consegna della “bustarella” con il denaro. A quel punto, gli agenti sarebbero usciti allo scoperto, facendo scattare l’arresto in flagranza.

Il cancelliere indagato

Nell’inchiesta risulta indagato anche il cancelliere A.D. in servizio anch’egli presso il Tribunale civile di Lecce, risponde, a piede libero, dell’ipotesi di reato di concorso in concussione.

Nella giornata di ieri, gli inquirenti gli hanno sequestrato il telefono cellulare, che verrà poi analizzato da un consulente informatico. Secondo l’accusa, il cancelliere avrebbe in qualche maniera fatto da tramite, tra il perito ( che ha denunciato i fatti) e il got Marcella Scarciglia. Egli era addetto alla firma dei decreti di liquidazione, da inviare agli avvocati tramite pec, per il pagamento dei consulenti. Una volta che il denunciante si è recato da lui, per chiedere informazioni su un decreto che lo interessava, il cancelliere gli avrebbe risposto di passare prima dalla stanza del giudice onorario.

L’uomo, assistito dall’avvocato Donato Mellone, è stato interrogato sempre martedì scorso, dagli agenti della Polizia di Stato distaccata in Procura, agli ordini del dirigente Antonio De Carlo. Egli si è difeso affermando di non aver mai preso soldi, ma di avere solo commesso solo la leggerezza di aver “caldeggiato” l’incontro con il got.



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