Bimbo costretto con bruciature di sigaretta ad atti sessuali. Fissata l’udienza preliminare per padre e zio

Entrambi dovranno presentarsi l’11 febbraio prossimo, dinanzi al gup Cinzia Vergine. In quella sede il giudice stabilirà se mandare a processo i due imputati.

Fissata l’udienza preliminare, dopo la richiesta di rinvio a giudizio per padre e zio accusati di aver costretto un bimbo di appena quattro anni a subire atti sessuali, sculacciandolo e addirittura spegnendoli sigarette sul corpo.

Entrambi dovranno presentarsi l’11 febbraio prossimo, dinanzi al gup Cinzia Vergine. In quella sede il giudice stabilirà se mandare a processo i due imputati.

Rispondono di violenza sessuale aggravata e continuata e di maltrattamenti in famiglia. Lo zio è accusato anche di detenzione di materiale pedopornografico. Avrebbe fotografato nudo il nipotino, conservando quattro foto all’interno del proprio telefono cellulare.

Sono assistiti dagli avvocati Francesco Spagnolo e Francesco Calabro. Ad ogni modo, i legali potranno nel frattempo avanzare richiesta di rito alternativo (giudizio abbreviato o patteggiamento)

L’inchiesta

Il sostituto procuratore Maria Rosaria Micuccci, nelle scorse settimane, ha chiuso l’inchiesta. Le indagini sono state avviate dopo la denuncia presentata dalla madre della vittima, assistita dall’avvocato Roberto Tarantino.

Gli episodi contestati si sarebbero verificati tra novembre del 2015 e la fine dell’anno 2017, in un paese dell’hinterland di Galatina.

Le indicibili violenze si sarebbero consumate sia dentro casa dei nonni paterni che in un casolare di campagna. Il bimbo sarebbe stato palpeggiato nelle parti intime e costretto, come detto, a subire atti sessuali di vario genere. Di fronte al rifiuto della piccola vittima, i due indagati lo avrebbero percosso con spugni e schiaffi. Non solo, anche con sculacciate e pizzicotti, spalmandogli sul corpo escrementi, fango e saliva. Infine, in questa escalation di violenza, gli avrebbero spento sigarette sul corpo.

La vittima è stata ascoltata, nel dicembre scorso, durante l’incidente probatorio dinanzi al gip Alcide Maritati, confermando le accuse verso lo zio e facendo riferimento alle violenze per mano del padre. Le sue dichiarazioni sono state ritenute attendibili dal consulente tecnico nominato dalla Procura.