Dopo i dieci avvisi di garanzia della Procura di Lecce sull'affaire Xylella e la convalida del provvedimento di sequestro disposta dal gip Alcide Maritati, la "palla passa" al Riesame. Venerdì 22 gennaio, il collegio composto dal Presidente e relatore Silvio Piccinno, a latere Maria Paola Capano e Antonio Gatto si pronuncerà su due istanze di annullamento dell'ordinanza di sequestro preventivo degli ulivi riguardante la posizione di due imputati.
Si tratta degli alberi che sarebbero dovuti essere eradicati, in base alle disposizioni previste dal Piano Silletti. La prima istanza è stata presentata giorni fa, dai legali del dirigente dell'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, Silvio Schito. La seconda, è quella depositata oggi, dall'avvocato Francesco Paolo Sisto del Foro di Bari, difensore di Maria Saponari ricercatrice del Cnr, dell'istituto per la protezione sostenibile delle piante. Adesso non è da escludere che vengano depositate altre istanze e nell'udienza di venerdì prossimo, dovrà essere verificata anche un'altra questione; se i termini per presentarle, siano stati rispettati.
Ricordiamo che negli avvisi di garanzia, il primo nome illustre che compare è quello del commissario straordinario, scelto dal Ministero dell’Agricoltura, Giuseppe Silletti che ha avuto il compito di rendere attuabili le prescrizioni della Comunità europea in materia di tutela del territorio, anche attraverso l’abbattimento degli ulivi considerati infetti.
Oltre al generale Silletti, ed a Schito e Saponari, gli avvisi di garanzia recapitati dal procuratore capo Cataldo Motta e dai sostituti Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci erano indirizzati a Donato Boscia, responsabile della sede operativa del Cnr, dell'Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr, all'Ex dirigente dell'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, Antonio Guario; il dirigente del servizio Agricoltura della Regione, Giuseppe D'Onghia; Giuseppe Blasi capo dipartimento del Servizio fitosanitario centrale; Vito Nicola Savino, dirigente dell'istituto Caramia di Locorotondo; Franco Nigro micologo dell’Università di Bari, e Franco Valentini ricercatore dello Iam di Valenzano.
I reati contestati nell'ordinanza di sequestro sono: diffusione colposa della malattia delle piante, violazione dolosa e colposa delle disposizioni in materia ambientale, falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale, getto pericoloso di cose e distruzione di bellezze naturali.
