E' morto Gastone Moschin. Si è spento nel pomeriggio di ieri all'ospedale Santa Maria di Terni. Era nato in provincia di Verona l'8 giugno del 1929. ed aveva 88 anni. L'attore, che aveva raggiunto l'apice del successo col film "Amici Miei" (interpretava il Melandri che poi diventerà una saga e nel quale impersonava il ruolo dell'architetto).Diretto dapprima da Pietro GERMI (inventore della commedia all'italiana col film "Divorzio all'italiana" con la Loren e Mastroianni, vincitore anche di un premio oscar per i migliori costumi) poi per motivi di salute il film venne concluso dal regista Mario Monicelli.
Al cinema approda negli anni Cinquanta, sia come doppiatore che come attore. Il debutto nel 1955 in La rivale di Anton Giulio Majano, l'esordio nella commedia all'italiana, il genere che decreterà la sua fortuna d'attore, quattro anni dopo, con L'audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy. Ma è del 1962 il ruolo che gli permette di emergere come interprete, quello del fascista Carmine Passante in Anni ruggenti, il film del 1962 diretto da Luigi Zampa, protagonista Nino Manfredi, ispirato a L'ispettore generale di Gogol.
Da quel momento Moschin diventa una presenza costante nel cinema italiano. Ma se le commedie sembrano essere una grande opportunità per raggiungere rapidamente il pubblico, il plauso della critica arriva con due ruoli drammatici che gli vengono affidati nel 1966: Florestano Vancini lo vuole per Le stagioni del nostro amore mentre Pietro Germi lo chiama per Signore & signori, straordinario affresco delle ipocrisi della provincia italiana che vale a Moschin un Nastro d'argento come migliore attore non protagonista.
Nel 1970 partecipa a Il conformista di Bernardo Bertolucci e accetta di lavorare in un primo esperimento di "fantasy all'italiana", L'inafferrabile invincibile mister invisibile, di Antonio Margheriti, anche questo non propriamente un trionfo di pubblico. Non riunicia nemmeno al poliziesco – o al poliziottesco – da Roma bene di Carlo Lizzani (1971) al celebre Milano calibro 9 diretto da Fernando Di Leo, con lui sul set Mario Adorf e una giovane e bellissima Barbara Bouchet, . Nello stesso anno gli viene assegnato un compito arduo: prendere il posto di Fernandel, scomparso l'anno precedente, in una delle puntate della saga più popolare dell'epoca, Don Camillo e i giovani d'oggi. .Ma è il 1975 l'anno d'oro. Quello in cui esce al cinema Amici miei. Moschin è l'architetto Rambaldo Melandri, inguaribile romantico, vittima costante di sbandate d'amore, compare di zingarate di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete in uno dei film più popolari della storia del cinema italiano, cult assoluto. Il film si piazza in testa alla classifica degli incassi della stagione.
Nell'82 esce il sequel, stessa squadra, Monicelli alla regia, new entry Renzo Montagnani che sostitusce Duilio Del Prete. E' il terzo incasso della stagione. Tre anni dopo, nell'85, il terzo film della saga. Alla regia c'è Nanni Loy, Moschin conquista il secondo Nastro d'argento.
A cura di IVAN VEDRUCCIO
