Visite guidate, mostre e presentazioni di libri. A Lecce va in scena la Giornata Europea della Cultura Ebraica

Ricco il programma di eventi in occasione della ricorrenza proposto dal Museo Ebraico del capoluogo che ha riscosso grande successo.

Si è svolta domenica 6 settembre, la Giornata Europea della Cultura Ebraica nella ventunesima edizione dal tema Percorsi ebraici.

Per l’occasione, il Museo Ebraico di Lecce ha proposto un ricco programma di eventi patrocinati della Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce e UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con Associazione Acribia, Infotab Tours, Lecceventi e Cantine Leuci.

Alle 10:00 si è svolta la visita guidata del Museo Ebraico di Lecce e dell’antica Giudecca, a cura del Prof. Fabrizio Lelli (Direttore del Museo Ebraico di Lecce e docente di Lingua e Letteratura Ebraica, Università del Salento) ed è stata trasmessa in versione digitale la mostra Jewish Journey | Itinerari Ebraci, a cura di AEPJ (European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage) e UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Alle 11:00 si è tenuta l’inaugurazione della mostra Il filo della storia, di Federico Caputo e Margherita Grasselli, alla presenza del curatore e dei due artisti. La mostra sarà visitabile dal 6 settembre 2020 al 28 febbraio 2021. In questo progetto, il curatore Ermanno Tedeschi accomuna due artisti e due discipline artistiche: la tessitura di Federico Caputo e la scultura di Margherita Grasselli. Entrambi forgiano la materia, superando con maestria l’artigianalità del gesto stesso fino a plasmare volti, corpi e oggetti. Apparentemente rigide, le sculture di Margherita Grasselli sono morbide bambine che hanno dei vestitini e degli elementi in tessuto, cuciti da Federico Caputo: il tessuto diviene il fil rouge che unisce i due artisti, collegando la mostra nel Museo Ebraico di Lecce con quella esposta nei cortili di Palazzo Adorno e Palazzo dei Celestini.

Alle 12:00 si è tenuta la presentazione del libro I racconti di Matilde, di Ermanno Tedeschi (Ed. Associazione Culturale Acribia, 2020). L’autore racconta la storia della sua famiglia scegliendo come protagonista un gioco, la bambolina Matilde, perché il gioco è Vita e Memoria. Attraverso i giocattoli, ogni generazione passa il testimone a quella successiva e solo così, forse, si potrà evitare che le atrocità del passato si ripetano. La Memoria, infatti, ha l’arduo ruolo di abbattere il muro dell’indifferenza. Durante l’incontro, l’autore ha dialogato con il Direttore del Museo sulla questione della memoria individuale e collettiva di fronte alle sfide della società attuale.



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