L’importanza di essere curiosi: a Caprarica il nuovo libro di Luigi Garlando

Garlando presenta il suo nuovo libro, “Mosche, cavallette, scarafaggi e Premio Nobel”, domani alle 18.00 a Caprarica di Lecce.

Il 22 maggio, alle ore 18.00, Luigi Garlando, scrittore e giornalista, presenterà presso la “Biblioteca di cortile e di campagna” di Caprarica di Lecce, il suo ultimo lavoro “Mosche, cavallette, scarafaggi e Premio Nobel”.

È la storia di un incontro. Di un incontro sorprendente, di quelli che stravolgono la vita.
Luigi Aloe è nato ad Amantea, in Calabria, in una famiglia poverissima di pescatori. Comincia a lavorare subito dopo la morte del padre e, a soli 16 anni, si vede costretto a partire per la Germania. Qui trova lavoro in un cantiere, ma si ammala e torna in Italia. Trova un nuovo impiego, presso l’università: deve prendersi cura delle cavallette da utilizzare come cavie negli esperimenti.

Un professore si accorge del suo talento e lo convince ad andare a St. Louis per lavorare – per un periodo di sei mesi – con una sua amica: Rita Levi Montalcini. Dopo essersi occupato della sorveglianza di 400 scarafaggi che servivano per degli esperimenti, diventa assistente personale della studiosa. Oggi Luigi Aloe è Direttore del Centro Sperimentazione NGF presso la fondazione IRET.

Questo libro dalla sorprendente carica comunicativa si inserisce nel filone della letteratura per ragazzi. Garlando sceglie di parlare ai ragazzi di temi di attualità, legalità e rilevanza sociale. Lo fa perché, come dichiarava in un’intervista, “non esistono temi da grandi e temi da bambini, ma esistono modi diversi per affrontarli”.

Il suo primo libro, “Per questo mi chiamo Giovanni” – che è anche una delle sue opere più famose – è ormai un classico adottato in numerose scuole italiane per affrontare i temi della giustizia e della legalità.

Questa volta, attraverso le figure di Luigi Aloe e Rita Levi Montalcini, si rivolge ai ragazzi per sottolineare l’importanza di essere curiosi, di guardarsi intorno, di farsi domande e di non spegnere mai il fuoco della conoscenza.



In questo articolo: