Per l’Emeroteca Storica Salentina successo di visitatori nel 2022

Sono stati in tanti a recarsi per motivi di studio, di ricerca o, anche, per semplice interesse e curiosità. Registrato un importante incremento rispetto all’anno precedente.

La Biblioteca “Bernardini” di Lecce ha reso noti i dati relativi alle presenze degli studiosi e dei ricercatori presso l’Emeroteca Storica Salentina, il “fondo” che conserva i giornali e le riviste pubblicate in Terra d’Otranto dall’Unità d’Italia in poi. Anche nel 2022, sono stati, infatti, numerosi coloro che hanno frequentato il contenitore culturale, per motivi di studio, di ricerca o, anche, per semplice interesse e curiosità.

Il dato, infatti, presenta un significativo incremento, registrando ben 456 utenti “in presenza” (l’anno precedente erano stati 329), a cui vanno ad aggiungersi 193 richieste soddisfatte “online”.

«Come si può facilmente compredere», commenta il responsabile dell’”Emeroteca Storica Salentina”, Gabriele De Blasi, «la nostra utenza è un po’ diversa rispetto a quella che frequenta gli altri servizi della Biblioteca: si tratta, infatti, di persone, che, nella maggioranza dei casi, si fermano in ‘Emeroteca’ anche per più giorni, leggendo e consultando più annate e più raccolte delle centinaia di testate salentine che conserviamo».

Emeroteca Storica Salentina, custodisce, attraverso i suoi giornali, raccolti in un periodo di quasi centosessant’anni, ciò che può definirsi la vera e propria “memoria storica” delle comunità della Terra d’Otranto. «La ricchezza delle nostre collezioni», prosegue De Blasi, «si deve soprattutto alla passione alla sensibilità di due tra i più importanti direttori della nostra Biblioteca: Nicola Bernardini, che la diresse dal 1902 al 1928 e Teodoro Pellegrino, che ne fu il responsabile dal 1935 al 1973».

Sia Bernardini, che Pellegrino, infatti, valenti bibliotecari, ma anche brillanti giornalisti, ebbero molto a cuore il fondo “Emeroteca”, arricchendolo e contribuendo a renderlo un luogo di ricerca veramente unico. Un patrimonio, peraltro, che, oggi, grazie alle moderne tecnologie informatiche, può essere consultato anche on-line, grazie al sito “bibliando.it”, che raccoglie, in formato digitale, una buona parte dei giornali conservati.



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