TFA in Italia a numero chiuso? Prendi l’abilitazione in un altro stato europeo

Mentre nel nostro Paese l’ottenimento dell’abilitazione è costellata da una miriade di cavilli in altri stati dell’Ue, come la Romania, è possibile ottenerla con meno burocrazia. Uniformazione spiega come fare e sostiene i futuri docenti durante il percorso

Il mondo della scuola è in continuo fermento, in continuo cambiamento, assistiamo quotidianamente a dibattiti, tribune politiche, interventi sindacali, per non parlare della Riforma della “ Buona Scuola”, del Concorso appena bandito, dei Decreti di mobilità e trasferimenti straordinari, della riorganizzazione delle nuove classi di concorso, di Decreti straordinari per le mobilità e trasferimenti, insomma il mondo della Scuola ultimamente non si fa mancare proprio nulla!
 
Oggi tutto, però, risulta essere subordinato ad un requisito essenziale, chiunque voglia fare il docente dovrà prima di ogni cosa “abilitarsi”, ebbene si,  tutto è in fermento, tutto è reso più snello e più veloce, come i vari concorsi banditi negli ultimi anni, tranne il TFA.
 
Con il decreto ministeriale n. 249 è stato stabilito che il TFA risulta essere lo strumento necessario per ottenere tale titolo.
 
Vediamo come si articola, e quali sono gli step necessari per ottenerlo: è un corso universitario in cui esiste l’obbligo di frequenza; Per accedere al Tfa il candidato deve prima superare un test preselettivo riferito alla propria classe di concorso; tutti i candidati che superano tale test potranno poi iniziare a seguire il corso che avrà una durata annuale consistente in 1500 ore di cui 60 CFU crediti formativi universitari e, inoltre al  termine del corso universitario tutti i candidati devono sostenere un esame finale e solo coloro che riusciranno a superare questo esame finale, potranno conseguire il titolo di abilitazione all’insegnamento e poter partecipare al successivo Concorso a cattedra, o entrare in seconda fascia per poter iniziare a lavorare con le supplenze.
 
Oltre a ciò non dimentichiamoci che Il TFA è a numero chiuso e all’interno dei vari bandi e dei diversi cicli, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, indica il numero di posti disponibili suddivisi per regioni e classi di concorso.
 
Tutto ciò solo in Italia. Ma in Europa?
 
È la Romania la nuova terra promessa, dove l’abilitazione è certa e non si incappa in tutta la burocrazia tipica della terra italiana.        

Oramai sono in aumento costante i viaggi in terra Rumena degli aspiranti insegnanti e insegnanti di sostegno che, senza tanti fronzoli, ottengono ciò che in Italia appare sempre più difficile ottenere.
Anche i percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità della scuola dell'infanzia, primaria, secondaria di I° e II° grado, sono farraginosi e con un’attenta selezione di ingresso e pertanto ci ritroviamo in una nazione in cui gli  insegnanti di sostegno mancano, il nuovo piano di assunzione parla di circa 30 mila posti rimasti vacanti, a causa della mancanza di docenti con il necessario titolo di specializzazione.
Così, mentre la macchina istituzionale burocratica italiana, sempre ricca di insidie, non offre alcuna opportunità di colmare questi posti vacanti, sono gli stessi docenti che trovano nella Romania, un valido percorso alternativo, per accrescere la propria formazione professionale e raggiungere fuori dall’Italia il loro traguardo .
 
Il concetto è chiaro! Si accede alla TFA o TFA SOSTEGNO, senza alcun test di sbarramento, si esegue un corso in lingua Romena, all’esito del quale si acquisisce la certificazione linguistica, si effettua il tirocinio in Romania unitamente all’esame finale. Successivamente, si chiedere il riconoscimento del titolo di studio al Miur, in applicazione della direttiva 2005/36/CE.Niente di complicato, niente di impossibile, è la legge che lo consente, sia a livello Europeo, sia a livello nazionale, con il Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 206 (G.U. 261 del 9 novembre 2007 – Suppl. ord. n. 228).
 
Molti sono i soggetti, più o meno qualificati, tra associazioni o Enti, che sponsorizzano e propongono  questo percorso, ma quanti realmente hanno, non solo le competenze professionali ma anche la capacità di seguire “gli aspiranti docenti abilitati” in tutto il percorso?
 
Capita spesso di incorrere in associazioni che garantiscono “abilitazioni in tempi record”, “ abilitazioni in Romania ma in territorio italiano, senza mai neanche recarsi nell’Ateneo oltre confine, o ancora “enti” che a fronte del pagamento di cifre esorbitanti procedono con l’iscrizione a pseudo università “rumene” ma con moduli di immatricolazione scritti in lingua italiana, e ancora,  quanti seguono l’intero iter burocratico? Spesso il tutto viene lasciato incompiuto, l’aspirante docente infatti dopo essersi abilitato in terra europea viene lasciato senza alcuna assistenza, solo con il MIUR a cui richiedere il decreto di equipollenza del titolo acquisito, ma non avendo competenze legali spesso l’iter si incaglia in “grovigli burocratici” non  realmente esistenti, rendendo qualcosa di semplice e lineare, se effettuato da “ esperti” del settore, in machiavellico e farraginoso.
 
Che dire poi di classi di abilitazione che partono nel mese di maggio o in estate, quando tutte le Università di tutta Europa  terminano il loro anno accademico o peggio ancora sono chiuse?
 
Questi, ed altri ancora sono gli elementi emersi da una ricerca effettuata tra i vari soggetti che prospettano questo percorso, tutti elementi che ci hanno fatto individuare una società “reale”, UNIFORMAZIONE, che si differenzia, prima di ogni cosa perché già conosciuta e facilmente individuabile come soggetto specializzato operante nel settore e sia perché elemento poi, ancora più importante, alle spalle c’è la presenza dello Studio Legale Valentino, uno Studio già specializzato in questi percorsi, che garantisce quindi non solo serietà ma anche e soprattutto competenza specifica.

Uniformazione, infatti, nasce con l’obiettivo di formare i futuri docenti non solo in Italia ma ora anche nell’ambito della Comunità Europea, offrendo quanto di meglio reperibile sul mercato.

Il percorso Rumeno per l’abilitazione, quindi, è un vero e proprio percorso alternativo (non un escamotage), al consueto percorso vetusto, offerto dalle Università Italiane.
Il tutto – ovviamente – nel pieno rispetto delle direttive europee nonché della normativa italiana.
 
Aspiranti docenti e futuri docenti di sostegno, l’Europa vi attende.



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