Sanremo 2019, Mahmood a sorpresa vince l’edizione numero 69. Boomdabash soltanto undicesimi

Con la vittoria sorprendente di Mahmood di cala il sipario sull’edizione numero 69 del Festival di Sanremo, capitanato dal ‘dirottatore’ Claudio Baglioni con Virginia Raffale e Claudio Bisio. Boomdabash soltanto 11esimi.

Tanta musica e nessuna eliminazione hanno reso (quasi) “interminabile” l’ultima serata del Festival di Sanremo. È notte fonda quando Mahmood, autentica sorpresa, è stato incoronato vincitore dell’edizione numero 69 con la canzone “Soldi”.

Secondo posto per il super favorito alla vigilia Ultimo e la sua “I miei particolari”.

Sul terzo gradino Il Volo, con “Musica che resta”.

In fondo alla classifica c’è Nino D’Angelo, poi Einar, Tatangelo, Patty Pravo, i Negrita (20esimi), Nek, Federica Carta e Shade, The Zen Circus, Paola Turci, Francesco Renga, Motta, Ex-Otago, Ghemon, I Bommdabash, Enrico Nigiotti (decimo) , Achille Lauro, Arisa, Irama, Daniele Silvestri, Simone Cristicchi, Loredana Berté (quarta).

Daniele Silvestri e Manuel Agnelli

Premio della Critica “Mia Martini” a Daniele Silvestri, che con la sua “Argento vivo” vince anche il titolo come miglior testo.  A Cristicchi il premio “Lucio Dalla” e il riconoscimento per la Miglior composizione musicale alla sua “Abbi cura di me”.

I Boomdabash con la ballata reggae «Per un milione» si sono piazzati soltanto all’undicesimo posto, ma per il Salento sono loro i vincitori morali della kermesse che, per la prima volta, ha abbracciato generi musicali diversi e per alcuni incociliabili. Per il pubblico dell’Ariston fischi di disappunto per il piazzamento dei salentini: tutti li avrebbero voluti più in alto.

La band che ha portato una ventata di allegria sul palco, animando lo spettacolo a tratti “noioso”, ha già conquistato il pubblico a casa come dimostrano le visualizzazioni e i passaggi radiofonici del loro brano, già canticchiato ovunque. Se non è un «tormentone» come lo è stato «Non ti dico No» con Loredana Bertè poco ci manca, ma c’è tempo per raccogliere i frutti di quanto semininato in quel di Sanremo.

In fondo, una volta calato il sipario la musica continua a viaggiare per altre strada ed è il mercato che spesso conferma o ‘smentisce’ la classifica finale del Festival. Una delle poche eccezioni è Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani. La “scimmia nuda” ha conquistato tutti, ma proprio tutti fin dal primo ascolto. L’altra fu la vecchia che balla, brano che ha letteralmente consacrato “Una vita in vacanza“, brano con cui “Lo stato sociale” ha conquistato il secondo posto nell’edizione 2018. I cinque ragazzi bolognesi accompagnati dalla ballerina britannica ultraottantenne Paddy Jones erano entrati subito nel cuore degli italiani.

Vedremo cosa succederà quest’anno, se le vendite e l’airplay sconfessanno il verdetto finale come ormai siamo abituati. Di certo, va riconosciuto a Claudio Baglioni il merito di aver aperto le porte di Sanremo alla musica che strizza l’occhio ai meccanismi della rete, ad un pubblico abituato a Spotify che non sa neppure come sia fatta una musicassetta, ai numeri da capogiro creati soltanto con un click.



In questo articolo: