​Agricoltura, Lecce escluso dai finanziamenti comunitari. Stesso trattamento per Taranto

Secondo il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Casili la decisione di escludere solo le città di Lecce e di Taranto dalla possibilità di percepire alcuni finanziamenti comunitari finirà per danneggiare entrambi i territori.

«Si tratta di un vero e proprio colpo di mano dell'assessorato all'agricoltura regionale che, con una classificazione schizofrenica del territorio regionale, danneggia seriamente le province di Lecce e di Taranto». Non usa mezzi termini il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Casili fortemente perplesso per la decisione di escludere le due città dalla possibilità di percepire alcuni finanziamenti comunitari. Il cavillo è semplice: gli agri, che si estendono per decine di chilometri, sono considerati come «aree periurbane». Basta questa classificazione per tagliarle fuori dalla misura 6 “Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese” ed in particolare dalla sottomisura 6.4 del PSR 2014-2020 compresa all'interno del "Pacchetto giovani" che prevede aiuti ai nuovi agricoltori per un dotazione finanziaria complessiva di 100 milioni di euro.
  
Insomma, secondo il consigliere pentastellato è incomprensibile che Foggia, Brindisi e in parte Bari, siano completamente incluse all'interno di aree rurali con una classificazione – a suo dire – del tutto discrezionale che agevola un territorio rispetto ad un altro. In particolare, i centri urbani di Foggia e Brindisi sono classificati come "Aree ad agricoltura intensiva specializzata”.  
  
«In questo modo – prosegue il vice presidente della Commissione Ambiente – sono esclusi dagli aiuti finanziari il recupero del complesso di masserie e l'edificato rurale particolarmente diffusi nel feudo di Lecce disattendendo le linee programmatiche che la Puglia si è data nel "Patto città-campagna" del PPTR – Piano Paesaggistico Territoriale Regionale che prevede una "ricucitura" delle aree rurali con le città».
  
E poiché la sottomisura 6.4 prevede finanziamenti per agriturismi, la creazione di fattorie sociali e didattiche, alcune città come Taranto perdono là possibilità di guardare a quelle forme di agricoltura multifunzionale utili a riconvertire le economie locali e a generare occupazione. Che non è poco in un territorio già profondamente vessato da problemi ambientali.
  
«L'assessore Di Gioia – conclude Casili – riveda urgentemente il documento di programmazione e rinegozi con Bruxelles questa classificazione del territorio Pugliese che in questa prima fase (40 milioni di euro) priverà gli agricoltori e i giovani insediati nei feudi di Lecce e di Taranto  all'accesso ad una misura strategica che permetterà di aumentare la ricettività rurale e a migliorare i servizi ad un comparto turistico che chiede destagionalizzazione e miglioramento dei servizi».



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