“Apprendiamo della convocazione, per questo pomeriggio, delle forze del centrodestra leccese per definire le modalità degli Stati Generali che ci saranno tra pochi giorni. Con sorpresa constatiamo che nulla cambia e che alcune espressioni non sono state convocate, proprio come Noi!” Ha inizio così il comunicato stampa con cui i membri di Puglia Popolare denunciano il mancato invito della propria compagine alla riunione di coalizione voluta da Gabellone per la serata odierna.
“Prendiamo atto di ciò – proseguono – e convochiamo per domani pomeriggio, alle ore 19,00 presso la sede di Puglia Popolare in via Di Pettorano 19, una riunione delle forze di coalizione che hanno da esprimere la propria opinione che oggi non sono state convocate. Ci vediamo costretti a ricordare e ribadire nuovamente in questa sede, come già fatto in altre, che proprio grazie all’impegno di quelle liste non convocate oggi si è arrivati ad esprimere un quorum del 52%, dato che ha determinato la così nota Anatra Zoppa! A chi anche oggi lavora per dividere e non per unire il centrodestra ricordiamo che il 2,12 %, tanto snobbato, prodotto da Lecce Popolare, ha fatto permesso che oggi ci siano ancora confronti e discussioni! Abbiamo avuto l’adesione già della lista ‘Noi con Salvini’ del coordinatore Leonardo Calò e i Popolari che fanno capo ad Antonio Lamosa e quei candidati che si sentono emarginati da questi metodi”.
Parole, quelle dei centristi, a cui hanno fatto subito eco proprio i salviniani che, poco dopo, hanno emesso una propria nota in merito all’accaduto.
“Apprendiamo dalla stampa della convocazione degli ‘Stati generali’ del centrodestra leccese per questo pomeriggio. Riunione di coalizione alla quale, unitamente con Area Popolare ed altri movimenti, non siamo stati (nuovamente) convocati. Evidentemente – afferma il coordinatore provinciale di NcS, Leonardo Calò – si continua a confondere la parola ‘coalizione’ con quelle di ‘casa propria’ poiché, oggi, in quella ex-coalizione qualcuno così si comporta. Il centrodestra che si riunisce oggi è solo un centro di interessi privati e privatistici di qualche consigliere alla ricerca di una sua utilità e/o visibilità o di qualche altro protagonista cittadino che, con ambizioni ben più alte, cerca di guadagnare il tempo utile per prendere la rincorsa verso altre postazioni. In questi giorni, infatti, la parola d’ordine nei ranghi degli ‘eletti’ è: nessuna fretta, lavoriamo per la città, attendiamo, collaboriamo; come se gli elettori di centrodestra gradissero l’idea di un ‘aiutino’ a Salvemini, al PD ed a Emiliano; come se gli elettori del centrodestra gradissero le “larghe intese”! Come se giovasse a qualcuno nel centrodestra andare alle elezioni politiche con la sinistra al potere nella città di Lecce!”
“Constatiamo, purtroppo – continua – che, quello che era un progetto politico alternativo al centrosinistra targato Salvemini-Delli Noci (con regista Emiliano) si è trasformato in un ectoplasma inconcludente, privo di strategia e di proposta, capeggiato da un capo dell’opposizione part-time che compare solo per proporre al sindaco collaborazioni o passaggi per il Ministero! Ci chiediamo, per esempio, dove era l’opposizione quando si aumentavano i poteri della dirigente Perulli con conseguente raddoppio dello stipendio!? E dove era l’opposizione quando si concedeva per un evento politico il Teatro Romano in violazione con il Regolamento di utilizzo del bene?! E quando si chiudeva al traffico la città di sabato!? E dov’è quando si tratta di sicurezza urbana e decoro?! Nulla, opposizione non pervenuta!”
“Come diceva la canzone – conclude Calò – ‘noi siamo piccoli…’ e non pensiamo di comprendere la politica dei massimi sistemi come gli statisti che oggi dibatteranno; a loro auguriamo buon lavoro, con la speranza che, qualora il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza del TAR, ci pensi il Sindaco Salvemini a dimettersi così da evitare tristi spettacoli che finirebbero per distruggere definitivamente la già malandata immagine del centrodestra leccese!”
di Luca Nigro
