​Referendum Costituzionale. A Scorrano si sfidano apertamente le ragioni del Sì e quelle de No

Grande partecipazione nella scuola elementare di via De Lorentiis a Scorrano dove a pochi giorni dal Referendum Costituzionale si sono confrontate le ragioni del Sì e del No, per rendere più consapevoli i cittadini delle scelte sul futuro di tutti.

Si o no. Due parole semplici, le più brevi del vocabolario italiano, le due parole protagoniste assolute della scena di queste ultime settimane. Il 4 dicembre si voterà per il Referendum costituzionale e ieri a Scorrano la comunità si è interrogata sull’argomento rispondendo all’invito del movimento civico “Scorrano sei tu la mia città”. Un incontro partecipato e ricco di spunti interessanti, fortemente voluto dal consigliere provinciale di Lecce Guido Stefanelli che ha introdotto i lavori dopo il saluto della presidente del Movimento civico Anna Grazia De Cagna.
  
Come si conviene alle occasioni di riguardo sono stati tanti i protagonisti del confronto, quattro intrepreti per le due rispettive posizioni. Due da una parte e due dall’altra. A sostenere le ragioni del Sì c’erano Francesco Chirilli, già senatore della Repubblica, e Diego Sicorello del comitato “Lecce che dice Sì”; a sostenere le ragioni del No ci hanno pensato invece Paolo Pagliaro dell’Ufficio di presidenza nazionale di Forza Italia e Antonio Gabellone coordinatore provinciale dei Conservatori e riformisti.

E a proposito di riforme ci ha pensato Pagliaro a chiarire i termini della questione dal punto di vista critico: “più che una riforma sembra una deforma, ha dichiarato l’esponente forzista, l’Italia ha ben altri problemi, più seri ed urgenti, la gente non si preoccupa di cambiare la Costituzione, la più bella del mondo, ma purtroppo siamo stati costretti a questo da un presidente del consiglio che vorrebbe imporre la sua dittatura politica al Paese.” Duro Pagliaro sui punti qualificanti, la riforma, a suo avviso, ridurrebbe i territori di periferia a deserti, privi di rappresentanza, come già avvenuto con le Province, aprirebbe la strada alle multinazionali e ai governi stranieri che intendono colonizzarci, facendo strame di ogni tipo di autonomia locale.
  
Per Francesco Chirilli, invece, quel che serve al Paese è uno Stato più forte libero di decidere, capace di attuare i programmi di sviluppo tanto attesi, potenziando infrastrutture e trasporti, senza restare, come è avvenuto per troppo tempo, ostaggio dei Comuni e dei campanili. “Finalmente, ha dichiarato l’esponente di Area Popolare, l’Italia avrà la possibilità di cogliere le occasioni che il futuro ha preparato, risparmiando su costi e macchina burocratica. Il problema però – ha ribadito Chirilli – è che questo Referendum è stato caratterizzato ideologicamente, quasi fosse una sorta di giudizio sul premier Matteo Renzi”.
  
Gli ha fatto eco il giovane Diego Sicorello, dispiaciuto del fatto che del Referendum si parli poco, mentre i dibattiti ruotano tutti attorno alle questioni politiche, senza mai entrare nel merito tecnico della situazione. “E’ strano ed anche inaccettabile – ha detto l’esponente del Comitato Lecce che dice Sì – che si accusi il Governo di centralismo o di deriva autoritaria, quando proprio i governi di centrodestra, con Berlusconi e la Lega, hanno privato i cittadini del diritto di designare i propri rappresentanti, eliminando il meccanismo democratico delle preferenze, e ci vengono adesso a parlare di democrazia svuotata”. Un controsenso incredibile secondo Sicorello.
  
Antonio Gabellone, che non è voluto mancare all’appuntamento di Scorrano nonostante avesse un analogo impegno a Lecce con il suo partito e il leader Raffaele Fitto ha voluto ripercorrere in breve le tappe che hanno portato a questa riforma ricordando a tutti le condizioni in cui i ministri del Governo Renzi hanno ridotto le Province italiane. “Infine – ha chiesto il presidente della Provincia – non sappiamo chi abbia scritto questa specie di riforma, uno scartafaccio di parole e pensieri che non aiuteranno l’Italia ad essere migliore”.
  
Al termine la soddisfazione di Guido Stefanelli, orgoglioso di aver dato un contributo al dibattito sull’argomento più importante del momento a livello nazionale, e convinto del ruolo irrinunciabile dei cittadini e della loro indispensabile consapevolezza.



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