​Tap, nulla di fatto dal Prefetto. I sindaci in videoconferenza con Emiliano: ‘Governatore, adesso tocca a te’

In un lungo post pubblicato su Facebook, Michele Emiliano ha voluto esprimere la vicinanza della Regione Puglia ai Sindaci e ai cittadini che stanno portando avanti la battaglia contro lo spostamento degli ulivi dal cantiere del microtunnel.

«Le drammatiche notizie che giungono da San Foca descrivono una situazione nella quale il Governo della Repubblica sta utilizzando le Forze dell’ordine per risolvere una questione politica che non ha mai voluto affrontare ascoltando le popolazioni residenti ed in particolare l’indicazione della Regione Puglia e dei Comuni, che avevano chiesto di localizzare l’approdo del gasdotto più a nord, nell'area del comune di Squinzano, che ha dato il suo consenso, evitando di impegnare una delle più belle spiagge dell'Adriatico pugliese». È con queste parole che Michele Emiliano ha voluto commentare, via Facebook, quanto accaduto a pochi passi dalla spiaggia di San Basilio, dove dovrebbe approdare il gasdotto della Trans Adriatic Pipeline. Un’opera considerata ‘strategica’ per il territorio.

Il governatore pugliese punta il dito contro il Governo che ha fatto della battaglia un simbolo della sua volontà di non dare alcun peso al parere delle popolazioni residenti. Insomma, secondo Emiliano e non solo l’approdo del gasdotto va cambiato. Un’ipotesi nemmeno tanto ‘impossibile’ da realizzare visto che ci sono soluzioni alternative già pronte. Nessuno, sia sul cantiere che nelle strade, si vuole arrendere. Nessuno vuole accettare di aver perso la battaglia. Nessuno vuole rinunciare a combattere. «La Regione Puglia, che è al fianco di tutti i cittadini ed i sindaci impegnati in questi momento, sta portando avanti la battaglia legale in tutte le sedi possibili» continua il Presidente nel post.

«In attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, che ove accogliesse le nostre richieste ci consentirebbe di ridiscutere l'approdo Tap, abbiamo deciso di impugnare la nota del Ministero dell’Ambiente del 27 marzo 2017. La suddetta nota “autorizza” Tap ad effettuare le attività preparatorie alla effettiva fase di inizio dei lavori. La Regione Puglia si riserva ogni ulteriore eventuale iniziativa giudiziaria finalizzata alla modifica del punto di approdo. Aggiungo, infine, che un ulteriore battaglia si sta svolgendo a livello nazionale in sede di Via per l’esame del progetto di micro-tunnel. In quella sede vigileremo con grande determinazione per ottenere lo spostamento dell’approdo nell’area del comune di Squinzano da noi indicata».

Mentre Emiliano annuncia di aver istituito con il sindaco di Melendugno, Marco Potì e gli altri sindaci interessati alla vicenda un tavolo tecnico politico permanente che consenta di condurre questa battaglia insieme, i primi cittadini hanno bussato alla porta del Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, assieme al Questore Pierluigi D’Angelo, per discutere di quanto accaduto questa mattina a San Foca.

L’incontro, come era prevedibile, si è concluso con un nulla di fatto. Questore e Prefetto hanno fatto quello che era in loro potere per bloccare il cantiere, ma TAP ha in mano tutte le autorizzazioni per poter procedere allo spostamento degli ulivi. «L’unico adesso che può fare qualcosa – commenta il primo cittadino di Castri di Lecce, Andrea De Pascali, assieme ad altri sindaci – è il Governatore Emiliano, che incontreremo in videoconferenza». 

E l'incontro in videoconferenza con Michele Emiliano c'è stato subito dopo. Questa in breve la proposta del presidente della regione: immediata impugnativa sull'espianto degli ulivi e convocazione di un tavolo tecnico con atti amministrativi necessari per richiedere lo spostamento del gasdotto. In buona sostanza, l'idea è quella di prendere un po' di tempo per dimostrare che bisogna riaprire il discorso della VIA (valutazione di impatto ambientale). Domattina, intanto, i tecnici dei comuni interessati andranno a Bari per un incontro con i tecnici regionali e con l'avvocatura della Regione.



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