Mai più inceneritori o comunque impianti altamente inquinanti in quei territori di prestigio e di pregio dell’agricoltura italiana delle zone a marchio dop e Igp. Questa la proposta dei Cinquestelle.
Tutto è partito dalla Valle del Chianti, quando – raccontano i grillini – la giunta del Pd che guida la Toscana ha dato l’ok per la costruzione di un inceneritore proprio nel bel mezzo dei luoghi in cui si produce uno dei vini più importanti, più buoni e più venduti di Italia. Per evitare il pericoloso precedente dal movimento di Beppe Grillo sono passati al contrattacco con la presentazione di una proposta di legge che vieti d’ora in avanti di costruire impianti così impattanti dal punto di vista dell’inquinamento reale o probabile in quei territori che danno vita a prodotti dop o igp.
“Questa proposta di legge non vuole essere un ostacolo allo sviluppo economico e produttivo del Paese – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), componente della Commissione Agricoltura e cofirmatario della proposta di legge – piuttosto è figlia di un modello di sviluppo sostenibile e maggiormente ragionato, programmato e pianificato. Una volta tipizzate le attività che possono arrecare pregiudizio alle matrici ambientali del territorio circostante, non si intende vietarle o ostacolarne la diffusione in sé, ma semplicemente si propone di limitare arealmente la loro distribuzione spaziale in modo che non confliggano con eventuali attività produttive relative alla realizzazione di prodotti agroalimentari di qualità. Il settore industriale e quello agroalimentare devono svilupparsi senza ledersi l’un l’altro. Per questo vogliamo tutelare le aree di qualità da possibili danni ambientali e di immagine. Raffineremo questa proposta di legge – conclude L’Abbate (M5S) – con i cittadini sulla rete, dove ognuno potrà suggerire le proprie modifiche o integrazioni”.
Del resto i dati parlano chiaro per il settore enogastronomico italiano: le produzioni enogastronomiche ed agroalimentari di alta qualità aumentano il proprio fatturato ogni anno e hanno raggiunto, nel 2012, i 7 miliardi di euro, grazie soprattutto alle vendite all’estero. Ancora: esistono oggi 262 marchi di specialità alimentari ricadenti in ambiti tutelati da marchio DOP e IGP, con oltre 84.000 operatori certificati che occupano un territorio di oltre 1.500 chilometri quadrati.
“Un intero settore – dicono dal Movimento Cinque Stelle – che garantisce anche sempre più posti di lavoro e su cui bisogna puntare per il rilancio dell’economia italiana. Almeno per il M5S, che ha realizzato una proposta di legge per proteggere il territorio italiano, almeno dove dà i suoi frutti migliori, tutelando al contempo chi ne trae profitto in maniera sostenibile.