Alba Service, i lavoratori salgono sui tetti ed occupano Palazzo Adorno

Il Palazzo della Provincia è occupato dai dipendenti della società partecipata della Provincia e lo sarà ad oltranza finché non arriveranno parole di sostegno. Lo assicurano i lavoratori e i rappresentanti sindacali che sono disposti a restare lì sopra anche di notte

Sono sul piede di guerra i dipendenti Alba Service, la società partecipata della Provincia di Lecce che, non avendo avuto rassicurazioni sul loro futuro neanche nel vertice che si è tenuto ieri a Bari, hanno deciso di passare all’azione e di attuare una protesta simbolica che non può passare inosservata. Caos e polemiche, insulti e slogan: c’è un po’ di tutto nella manifestazione dei lavoratori che si occupano di garantire servizi essenziali ai cittadini, tra cui la manutenzione delle scuole e delle strade. E per farsi sentire meglio sono saliti sui tetti di Palazzo Adorno con un grido forte e chiaro: “Presidente Gabellone, dimettiti”.

Il Palazzo della Provincia, intanto, è occupato e lo sarà ad oltranza finché non arriveranno parole di conforto e sostegno, come assicurano i lavoratori e i rappresentanti sindacali che sono disposti a restare lì sopra anche di notte. La decisione, che verrà ratificata durante il consiglio provinciale di lunedì 23, di un taglio netto di circa il 60% delle risorse destinate ad Alba Service è il motivo scatenante del sit-in odierno. Ovviamente i motivi sono anche altri e già ampiamente elencati in passato. La società così rischia di essere travolta dalla crisi della Provincia dovuta alle risorse che verranno a mancare per colpa della riforma Delrio e per gli effetti della Legge di Stabilità.

I dipendenti esigono di parlare con il presidente Gabellone e hanno perfino chiesto ai lavoratori di Palazzo Adorno di unirsi alla loro protesta. Una protesta dovuta anche ai ritardi della Regione Puglia nella ridefinizione delle mansioni da attribuire al personale dipendente. Tali ritardi, secondo i sindacati, hanno prodotto non solo incertezze sulle regolarità retributiva, ma rischiano di generare ripercussioni anche più gravi sui lavoratori. Così come affermano le rappresentanze sindacali e i lavoratori stessi, le istituzioni continuano a fare scarica barile sulle responsabilità. La Regione dice agli interessati di rivolgersi alla Provincia, viceversa il Presidente Gabellone ha più volte sottolineato come le colpe siano da attribuirsi a Via Capruzzi e alle lentezze dell’amministrazione Vendola.
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“Sono due mesi che non riceviamo lo stipendio e questa situazione ci manda nella disperazione più totale. Vogliamo delle risposte e se non arriveranno noi staremo qui ad oltranza. Chiediamo l’accelerazione dell’iter istituzionale sulle deleghe e sulle funzioni che devono essere gestite dalla Provincia di Lecce attraverso il suo personale e non ce ne andremo da Palazzo Adorno se non ci verranno date delle risposte, anche perché finora abbiamo solo assistito ad un rimpallo di responsabilità tra Regione e Provincia”. È questo l’ancorato appello di Giuseppe Mancarella, segretario provinciale dei Cobas Lecce. Oltre a Cobas erano presenti i sindacati di categoria Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Fisascat Cisl. 



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