Alla fine Emiliano ha scelto: resta nel PD, va in direzione e sfida Renzi alla segreteria

Michele Emiliano ha deciso: resterà nel Partito Democratico. Il governatore pugliese parteciperà oggi alla direzione sulle regole al Nazareno e sfiderà Matteo Renzi al congresso.

Non è più solo una voce. Michele Emiliano ha deciso di restare nel Partito Democratico e di vincere la sua battaglia dall’interno sfidando Matteo Renzi nella corsa alla segreteria. La tanto paventata scissione al momento è sospesa anche se la minoranza dem resta ferma sulla posizione di non partecipare alla Direzione e non presentarsi al Nazareno nella sede di via Sant’Andrea delle Fratte, anche dopo la scelta del magistrato e governatore pugliese.
  
Con le sue parole di fuoco, che simpaticamente aveva apprezzato anche il rapper J-Ax, il presidente della Regione Puglia era riuscito a convincere tutti di essere un possibile contendente alla guida del Partito e del centrosinistra, ma l'apparente dietrofront del governatore aveva fatto gridare all’incoerenza, anche su Twitter dove per ore è rimasto in tendenza. 
  
A difendere Emiliano, ci ha pensato Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in diretta a L'Aria che tira, su La7 ha dichiarato «Non abbiamo mai detto che Renzi e la Boschi sono quelli che dicevano che se avessero perso il referendum costituzionale avrebbero lasciato la politica e invece sono ancora qui. E oggi trovo surreale che il problema sarebbe Michele Emiliano che avrebbe moderato i toni? Emiliano avendo a cuore le sorti del PD, ricevendo centinaia di migliaia di mail e messaggi di militanti, sta provando fino all'ultimo istante a salvare il partito. Con non poca sofferenza sta cercando da giorni di mediare con una persona che non ha mai voluto mediare e che, invece, di partecipare all'ultima direzione dice di partire per gli USA, perdendo un'altra occasione di confronto nel partito». Il segretario uscente diserta l’appuntamento per volare California, dove resterà per qualche giorno.
 
La notizia della permanenza di Emiliano nel Pd ha sollevato la reazione del consigliere regionale Andrea Caroppo che non usa mezzi termini. «Fino a qualche giorno fa che Emiliano fosse un inaffidabile camaleonte senza ritegno lo sapevamo solo noi in Puglia. Da oggi, lo sanno in tutta Italia» tuona il presidente del Gruppo di Forza Italia «Sono settimane che assistiamo su scala nazionale a quello a cui siamo abituati in Regione: un valzer continuo di cambi di rotta, smentendo se stesso e collezionando una lunga serie di brutte figure di cui, evidentemente, Emiliano non si cura. Ed è proprio una brutta figura quella che ha fatto anche stavolta, ritirando l’ascia di guerra con Renzi e confermando la sua adesione al Pd. Chiedeva un partito lontano dalle posizioni renziane, ha addotto pregnanti ragioni politiche alla sua scelta… per compiere, dopo giorni di guerra senza risparmio di colpi, un’indecorosa ritirata. Nel frattempo – conclude Caroppo – in Consiglio regionale è stata rinviata la proposta di legge per la presunta lotta alla Xylella, perché Emiliano è impegnato a Roma con la direzione del Pd. E nessuno governa una Regione piena di problemi e sofferenze da parte dei cittadini».



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