Alloggi del centro storico in vendita, le opposizioni:’Questione che non finirà a tarallucci e vino’

Luigi Melica, capogruppo UDC a Palazzo Carafa, e Paolo Foresio, anch’egli capogruppo di minoranza politica ma del PD, chiedono all’Assessore Monosi chiarezza sulla questione della vendita degli alloggi nel centro storico. ‘Nell’elenco autorizzato dalla Regione non ci sono’.

Le opposizioni rincarano la dose sulla questione degli alloggi del centro storico in vendita. Ad esempio Luigi Melica, capogruppo UDC a Palazzo Carafa, spera che la questione non venga liquidata “a tarallucci e vino”. Un’espressione allegorica che, però, denota l’esigenza di analizzare bene ogni dettaglio. Tra cui, un fatto esposto proprio dalla minoranza politica del Comune di Lecce: nell'elenco dei 174 alloggi autorizzato dalla Regione per la vendita non ci sono gli immobili del centro storico. L’assessore Monosi, in tempi non sospetti, effettuò una precisazione sugli immobili della Case magno, che saranno posti in vendita nei prossimi mesi e il ricavato sarà dedicato all’acquisto di nuovi alloggi ERP. “Il fatto che gli immobili del centro storico siano stati inseriti nel piano delle alienazioni – scrisse – non dimostra la volontà di alienare in quanto il piano rappresenta solo la fotografia del patrimonio immobiliare”. Questo sarebbe “testimoniato dalla presenza di vari cespiti non vendibili come la Scuola siciliana, lo stadio, e altri cespiti che non rientrano nel piano delle vendite dell’amministrazione”. Inoltre gli alloggi del centro storico saranno destinati, dopo un intervento manutentivo, allo scorrimento delle graduatorie ERP. Ma Melica ribatte ancora:“l’Assessore si è rimangiato tutto e lo ha fatto per non dover ammettere di essere stato scoperto sul fatto, gravissimo, che gli alloggi del centro storico che il Comune ha messo in vendita, in realtà, non possono essere venduti perché non rientrano tra quelli autorizzati dalla Regione”.

Nella seduta del consiglio comunale del 20 luglio “lo stesso Assessore aveva affermato il contrario, 'rassicurandomi' sul fatto che gli alloggi in vendita situati nel centro storico – precisa Melica – erano stati periziati in relazione al loro valore ed inviati in un elenco alla Giunta regionale la quale aveva autorizzato il Comune”. Una vendita da quasi 4 milioni di euro. Il bando delle alienazioni «è stato soddisfacente» dice l’assessore al Bilancio Attilio Monosi, che non esita a sottolineare quanto in un momento storico come questo “ricavare quasi quattro milioni di euro è un bel successo”.  Specifica poi che è stato acquistato per 72mila euro – sempre base d’asta – un’immobile al primo piano di via Giravolte al civico 29, destinazione d’uso residenziale e in stato manutentivo discreto. Ebbene, a chi è stato venduto tale alloggio? E’ legittima tale vendita? Ovviamente non lo è – sostiene Melica – se non è autorizzata dalla Regione, e, comunque, non lo sarebbe anche se fosse inserita nell'elenco autorizzato in quanto sembra sia stata venduta a chi non ha i requisiti di reddito di cui alla legge n.560 del 1993”. “E tutti gli altri alloggi del centro storico messi all’asta? Che ne è stato? Monosi risponda non solo a me – conclude – ma a tutti coloro i quali non hanno casa, ne hanno diritto e sono da anni in graduatorie immobili che, sembra, si fa di tutto per non fare scorrere”. 

Paolo Foresio invece, capogruppo PD, definisce Monosi “un maestro nel rigirare le frittate”. “Noi solleviamo il problema degli immobili di proprietà del Comune in vendita nel centro storico e lui risponde citando quelli delle Case Magno”, aggiunge. Dalla lettura del verbale del Consiglio comunale del 20 luglio scorso, risulta che “l'assessore Monosi ha affermato che la vendita degli alloggi del centro storico era stata autorizzata con delibera della Giunta regionale N°2157 del 19 novembre 2013, mentre è proprio quella delibera citata in consiglio dall'assessore a sconfessarlo senza appello”.

Noi sosteniamo, carte alla mano, che le case del centro storico vengono vendute a non inquilini e, comunque, non a chi possiede i requisiti per acquisire un alloggio di edilizia popolare, secondo le disposizioni di legge, e lui risponde dicendo che la vendita degli alloggi agli occupanti è un punto strategico del programma di questa amministrazione. Ma quando mai?

Oltre alla delibera del 20 luglio, scrive sempre Foresio , a smentire Monosi sarebbero “le carte che cantano”; perché alcune abitazioni del centro storico, inserite nel piano delle alienazioni, risultano già vendute all’asta, come nel caso dell’immobile in via Giravolte 29, aggiudicato lo scorso 24 novembre, e non certo venduto a qualcuno presente nella graduatoria Erp. “Già solo questo contraddice le rassicurazioni dell’assessore secondo cui gli appartamenti saranno destinati a chi vive per strada e attende un alloggio da mesi". "Quindi, non stiamo parlando di immobili che solo potenzialmente potrebbero essere venduti – conclude – ma di immobili che sono già stati venduti”. 



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