Altro che dimissioni, il consigliere Siciliano chiarisce:’Via le auto dall’atrio dei Celestini’

Questa mattina il consigliere provinciale Giovanni Siciliano ha inteso chiarire, davanti alla stampa, di non aver mai pronunciato ‘o mi date il pass, o mi dimetto’. Poi rilancia:’Auto via dai Celestini, eccetto le due di servizio’.

«Non ho mai detto ‘o mi date il pass, o mi dimetto’, non volendolo si è aperto un caso che intendo risolvere quanto prima». Queste le parole del consigliere provinciale Giovanni Siciliano, che rilancia: «Via le auto da Palazzo dei Celestini». Oggi il politico salentino, dichiarando apertamente il proprio parere riguardo alla polemica creatasi nei giorni scorsi sui pass auto, ha incontrato la stampa per chiarire alcuni punti focali. Anzitutto la frase ‘se non ci danno la possibilità di operare come si deve, meglio dare le dimissioniera una pura provocazione. Riferita, piuttosto, all’impossibilità d’intervento da parte degli esponenti della provincia leccese causata dalla confusionaria Riforma Delrio.

«Tutti i deputati parlamentari, salentini e non, appartenenti a tutti i colori politici, avrebbero dovuto farsi sentire nei confronti del governo». E dunque permettere di governare ai consiglieri che – proprio come Siciliano – gratuitamente si impegnano nonostante i numerosi problemi generati dal cambiamento della Provincia. La nuova legge nazionale, invece, rende ogni azione più complicata.Ai cittadini, inoltre, non vengono confermati i servizi, né tanto meno gli stipendi ai lavoratori.

Eppure il focus della discussione verte su fattori prettamente locali. Automobili sì, automobili no. Di vetture ce ne dovrebbero essere, secondo Siciliano, solamente un paio, ovvero quelle inerenti ad attività di servizio di Polizia e Prefettura. Esistono però degli impedimenti organizzativo-strutturali, tra cui la necessità – da parte dei funzionari prefettizi – di dover mantenere i propri mezzi per motivi legati alla sicurezza.

«Per risolvere il problema si potrebbero togliere anche un po’ di strisce blu, aggiungendone qualcuna bianca» propone Siciliano. Anzi, anticipa una questione: «Occorre un regolamento preciso, senza ‘sé’, senza ‘ma’ e senza ‘no’». E per i dipendenti costretti a degli spostamenti, ad esempio, dalla sede di via Salomi? «Una navetta per coloro i quali debbono fare la spola».

Discorso parcheggi. «Potremmo individuare una zona che preveda un pagamento simbolico, ad esempio un euro al giorno». In un primo momento, emerge l’idea della struttura ‘Ex Gil’. Ma il punto è un altro: «Auspicabile stipulare una convenzione con gli enti preposti, ad esempio Sgm, permettendoci di svolgere la nostra funzione adeguatamente».