Amministrative 2016. Barba rottama partiti e correnti: ‘Scegliamo un sindaco al di là dei vecchi schieramenti’

Lancia una pietra nello stagno del silenzio della politica e chiede che nella sua Gallipoli il prossimo candidato a sindaco lo si scelga fuori dai vecchi partiti e dalle vecchie correnti. L’appello del senatore Vincenzo Barba fa scricchiolare i precedenti equilibri.

Tante settimane di silenzio covavano qualche idea rivoluzionaria per la sua Gallipoli. E infatti all’inizio del rettilineo che porta dritti dritti alle amministrative di primavera in cui anche la Città Bella sarà chiamata alle urne per scegliere il proprio sindaco dopo la conclusione anticipata dell’esperienza di Francesco Errico e l’arrivo a Palazzo Balsamo del Commissario Prefettizio Guido Aprea, il Senatore Vincenzo Barba torna in pista e lancia un’idea per certi versi inaspettata.

Basta con i vecchi partiti, basta con le vecchie correnti, basta con le vecchie coalizioni e via ad un progetto trasversale che vada al di là del proprio credo politico per il bene di una città che – a dire del petroliere – corre il rischio di rimanere incagliata nelle secche dell’inazione e della stagnazione.

Un messaggio, insomma, abbastanza esplicito sia ai suoi che a quelli che si considerano la controparte: inutile provare e riprovare a ricostruire coalizioni rabberciate in cui manca l’entusiasmo e la voglia di fare, forse perché bloccate da troppi veti incrociati e da tanti protagonismi. Meglio andare oltre gli schieramenti politici, organizzare un tavolo nuovo, acquisire disponibilità concrete, investire risorse di energia su una unica candidatura credibile e spendibile e andare al voto coesi e compatti. ‘Anche con una sola lista o al massimo due’ dice l’ex parlamentare.

L’appello è 'alla Barba': ‘Sediamoci tutti intorno ad un tavolo, possibilmente con sedie dure e senza cuscini per evitare il rischio delle cose soffici che potrebbero essere causa di pericolose sonnolenze o di facili appetiti. Abbandoniamo inutili, forse, collocazioni politiche, desistiamo da strumentali difese d’ufficio della propria appartenenza partitica e pensiamo solo al bene di Gallipoli, nella consapevolezza delle tantissime difficoltà; almeno proviamoci!!!

L’analisi dell’ex sindaco di Gallipoli passa da una constatazione triste. A Gallipoli non c’è più la passione di un tempo che animava chi voleva fare politica al servizio dell’interesse comune: ‘Vedo in giro troppa mestizia e tanto grigiore. Perciò, ciascuno faccia in cuor suo un bell’esame di coscienza, si confronti con la propria moglie o con la propria compagna, discuta con i propri zii e con i propri nipoti, si soffermi con gli amici e con i conoscenti e se in cuor suo, ripeto, è convinto di avere  un barlume di luce e di passione, lo metta a disposizione di questa città e condivida insieme a noi un cammino comune per ridare alla “Città Bella” un Consiglio Comunale rappresentativo e propositivo e un governo serio e credibile. Penso, senza l’ombra del minimo dubbio, che sia veramente arrivato il momento di mettere da parte personalismi ed egoismi di sorta. Non devono contare nulla appartenenze partitiche che passano, invece, in secondo piano rispetto alla sacrosanta necessità di salvare Gallipoli dalla deriva.’

Insomma dopo l'ultimo appello dell'estate scorsa, il Senatore Barba ritorna alla carica e aspetta le contromosse. Se a livello nazionale e regionale la situazione politica è abbastanza ingarbugliata, in una piazza 'calda' come Gallipoli lo sarà ancor di più.



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