In crisi ovunque ma non nel Salento, il centrosinistra vince contro un centrodestra lacerato. Analisi del voto delle Provinciali

Un centrosinistra in versione Michele Emiliano bissa la vittoria al Comune di Lecce. Dopo il decennio di Antonio Gabellone tocca a Stefano MInerva.

In crisi ovunque, nel resto del mondo, in Europa e anche in Italia, il centrosinistra sembra godere di ottima salute nel Salento.

Così come era accaduto per la città di Lecce, anche per l’Ente Provincia il Partito Democratico riesce ad intessere la giusta trama per risultare vincente contro gli avversari e portare a casa un risultato elettorale di tutto rispetto.

Certo, non stiamo parlando del partito inteso in senso ortodosso visto che la declinazione territoriale segue le regole del governatore di Puglia Michele Emiliano, assolutamente eccentrico rispetto alle posizioni nazionali dei suoi coscritti.

Come era accaduto per la città capoluogo, anche per la corsa allo scranno più alto di Palazzo dei Celestini si realizza la strana alleanza tra Partito Democratico, UdC e centristi in generale, spezzoni della sinistra più oltranzista e movimenti che solo qualche mese fa erano a destra del centrodestra.

Il collante non è tanto la comune visione programmatica che non ci può essere, ma la non sopportazione umana e politica di quel centrodestra che sembrava tanto farla da padrone nel Salento e in Puglia, ma che alla fine ha raccolto molto meno in senso elettorale di quello che i numeri sulla carta avrebbero fatto per lui sperare.

Sullo sfondo la diaspora del fittianesimo. L’incapacità di fare sintesi tra anime per le quali vige ormai la legge del “tanto peggio tanto meglio”.

Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e quella che un tempo si chiamava Direzione Italia sembrano essere corpi estranei, impermeabili l’uno all’altro, movimenti a somma zero. L’hanno capito le tante iniziative civiche che sono nate ultimamente sul territorio e che potranno dire qualcosa solo se riescono a staccarsi dalle figure politiche che sembrano esserci ancora dietro, quasi desiderose di nuovi contenitori, vista l’impossibilità di scalare i vecchi partiti.

Irrilevante territorialmente il Movimento 5 Stelle, malgrado l’en plein elettorale alle ultime politiche. I grillini pochi erano e pochi sono rimasti nelle assise consiliari del Salento, ancora incapaci di attrarre chi spera nel nuovo che avanza, ma ne rimane inevitabilmente deluso ogni giorno che passa.



In questo articolo: