Il centrosinistra riconquista la Provincia di Lecce, è Stefano Minerva il nuovo Presidente

Il nuovo Presidente della Provincia di Lecce è Stefano Minerva. La vittoria del Sindaco di Gallipoli riporta il centrosinistra a Palazzo dei Celestini.

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Con il 58.56% di Stefano Minerva contro il 41.48% di Gianni Marra, il centrosinistra torna a prendersi la Provincia di Lecce. Schiacciante nei numeri del voto ponderato la vittoria: 51.509 per il sindaco di Gallipoli, 36.374 per il sindaco di Squinzano.

Era impossibile fare previsioni su chi tra Stefano Minerva, Candidato per il centrosinistra e Gianni Marra, nome indicato dal centrodestra avrebbe preso il posto di Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce per dieci lunghi anni. Il “sistema” di votazione voluto dalla riforma Delrio ha dato la parola ai sindaci e ai consiglieri comunali, chiamati a scegliere chi sarebbe stato il nuovo numero uno di palazzo dei Celestini.

Per tutto il giorno le voci si sono rincorse, ma al termine dello scrutinio, iniziato poco dopo le 22.00, a spuntarla è stato il Sindaco di Gallipoli. È lui a vincere le «elezioni di secondo grado», come vengono chiamate.

Ciò che ha contato è stata la spaccatura all’interno del centrodestra con Pippi Mellone, primo cittadino di Nardò che ha fatto confluire i suoi sul candidato del centrosinistra, cementando l’asse con il Governatore di Puglia, Michele Emiliano che è sembrato essere la longa manus dello schieramento avverso a quelli che fino a ieri erano gli inquilini di Palazzo dei Celestini.

Cosa non da poco visto che si tratta di un voto ponderato, calcolato in base alla popolazione del Comune rappresentato. Se più grande è il comune, più contano i voti è evidente che Nardò abbia avuto un grande peso.

Il centrosinistra, quindi, riconquista la Provincia di Lecce. L’ultimo inquilino era stato Giovanni Pellegrino e, prima di lui, Lorenzo sia che aveva guidato l’ente per dieci anni.  Il centrodestra salentino non ce l’ha fatta a dare continuità, mostrando ancora i segni di una crisi sempre più evidente ogni volta che si va alle urne.



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