Ancora filobus. Parla Paolo Pellegrino

Antonio Pellegrino, presidente provinciale di Fli, ragiona sul filobus e si inserisce nel dibattito di questi giorni in merito all’utilità dell”™opera.

Sempre al centro del dibattito politico, torna a far parlare di sé il filobus. C’ è chi ancora si chiede della sua reale utilità e c’è chi chiede una comunione d’intenti per dare un senso all’intera opera che oggi vede circolare soltanto una delle tre linee previste.

Oggi a domandarsi se il filobus abbia o no ancora un senso è il presidente provinciale di Fli, Paolo Pellegrino che si dice certo che la metro cittadina sarà uno dei temi all’ordine del giorno del nuovo Consiglio Comunale. E all’interno della maggioranza, Futuro e Libertà “avverte il dovere morale di esprimere la propria opinione, a prescindere dai risvolti giudiziari della vicenda che non devono minimamente influire su scelte fondamentali per la mobilità di Lecce”.

Il presidente Pellegrino prende spunto dal dibattito sollevato in questi giorni da Gianni Peyla Adriana Poli Bortone, il primo, in particolare, ha chiesto il sostegno di tutti affinchè venga rispolverato il vero senso che ha portato alla realizzazione dell’opera . “A nostro avviso – afferma Pellegrino – è indubbio che il deturpamento estetico della città non giustifichi alcuna valutazione assolutoria sull’impatto che questo mezzo di trasporto ha avuto agli occhi dei cittadini e dei turisti. Il fatto poi che Lecce sia una città piccola, da fruire con l’ausilio di mezzi meno invasivi, sarebbe di per sé motivazione sufficiente per sostenere l’inutilità della metropolitana di superficie, certamente più adeguata in contesti cittadini più grandi”. Il presidente di Fli, poi, infila il dito ancor di più nella piaga evidenziando “che il filobus gira praticamente vuoto”, per non parlare poi delle “corsie preferenziali che, fuori da un piano coordinato della mobilità, al momento hanno prodotto l’unico risultato di danneggiare i commercianti e di creare più code e più traffico, proprio come le rotatorie ubicate anche in piccoli specchi stradali”.

“Che siano stati spesi 22milioni di euro per porlo in essere – prosegue Pellegrino – credo sia stata la sola motivazione accettabile per cui ancora ad oggi ci si ostina, in tutti i modi, a tenerlo in vita e cercare, addirittura, di potenziarlo. Ma se errare è umano, perseverare è cosa diabolica”. Pertanto, il presidente Fli ritiene opportuno ragionare sul filobus “nelle sedi opportune e con le modalità concordate con la maggioranza di governo, attraverso le istituzioni e i partiti, ragionare sui punti di forza (a dire il vero pochi) e di debolezza (ad oggi tanti) che nell’arco di una politica partecipata della viabilità sul territorio del centro e delle periferie propendano o per tenere in vita o per staccare la spina ad un sistema di trasporto che non produce benefici”. E il problema inquinamento a cui ha fatto riferimento la sen. Poli Bortone? “Si combatte con parcheggi di interscambio e chiusure ragionate di un centro che è bello da viversi anche in punta di piedi” risponde Pellegrino.



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