Annullato spettacolo al Teatro Romano, mancano le condizioni minime di sicurezza. E negli ospedali o nelle scuole?

Quanto avvenuto allo spettacolo che doveva tenersi al teatro romano, fa sì che il Co.Na.Po. ripresenti il problema della mancanza di prevenzione e sicurezza nei luoghi pubblici.

Un fatto increscioso che non è sfuggito ai più, soprattutto a chi voleva prendere parte allo spettacolo di Salvatore Cosentino “Processo all’Opera” che sarebbe dovuto andare in scena il 10 giugno scorso presso il teatro romano di Lecce.

Ma si sa, la rappresentazione non v’è mai stata. In base a quanto fanno sapere dal sindacato dei Vigili del Fuoco, il Co.Na.Po., vi è stato un parere negativo dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco sulla possibilità di tenere rappresentazioni teatrali presso il sito archeologico espresso. E questo anche in base ad una precisa indicazione della Soprintendenza Archeologica in merito all’inopportunità di un eventuale posizionamento di strutture artificiali provvisorie atte a stabilire le condizioni minime di sicurezza necessarie.

Da qui si è articolata una breve discussione terminata con la scelta dell’ideatore dello spettacolo di annullare la rappresentazione. “Una scelta alla quale è insolito assistere – scrivono dal Co.Na.Po. – che riflette la cultura giuridica di chi l’ha assunta, il quale al di là dell’essere attore, è magistrato. Non è frequente in questo campo che il diritto e le ragioni della sicurezza prevalgano in modo così chiaro sulle esigenze dello spettacolo e dell’economia, peraltro per mano stessa di chi avrebbe avuto interesse a tutt’altro epilogo!”

L’appello

Per Gianni Cacciatore, segretario regionale del sindacato e Giancarlo Capoccia segretario provinciale, la speranza è che “dopo questo segnale, chiaro, di legalità, si cominci a pensare ai problemi della sicurezza di tutti i luoghi in cui si svolgono attività particolari, in modo fattivo, con la sicurezza quale unico obiettivo da raggiungere nell’ambito delle norme che la regolamentano”.

da sin- Giancarlo Capoccia e Gianni Cacciatore

Ma il pensiero va oltre i luoghi per il pubblico spettacolo. Il pensiero del sindacato va alle scuole, agli ospedali della provincia, “che continuano a funzionare quasi tutti privi del certificato di prevenzione incendi”.

Un fatto gravissimo su cui il Co.Na.Po. è già intervenuto “senza che nessuna vera soluzione sia stata adottata dalle Amministrazioni competenti”.

“Il dato da tenere presente – si legge nella nota – è che dal 2016 ad oggi sono stati 5 gli incendi verificatisi negli ospedali della provincia, per alcuni dei quali si è resa necessaria l’evacuazione delle persone ricoverate nei reparti interessati. Non è certo necessaria una specifica competenza professionale per rendersi conto che si tratta di un dato allarmante. In questi casi l’eventualità che non si verifichino danni gravi alle persone ed alle cose dipende da molte variabili, su alcune delle quali certamente il controllo che abbiamo non è sufficiente; lo testimonia il numero degli eventi accaduti”.

Parte così nuovamente l’appello “a coloro i quali devono e possono adoperarsi fattivamente nella ricerca di una soluzione reale al problema della sicurezza dei luoghi della provincia in cui si svolgono attività non ordinarie, primi fra tutti gli ospedali e le scuole”.



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