Archiviazione del caso Torre Veneri. Lbc:’Ma quale salubrità dell’area?’

Dopo l’archiviazione del procedimento per gestione illecita di rifiuti a Torre Veneri, Carlo Salvemini ha indetto una conferenza stampa per commentare l’ordinanza:’Merito di Lbc se si è acceso un faro sulla vicenda’.

Di pochi giorni fa la notizia, comunicata alla stampa dalle autorità competenti, riguardo all’archiviazione del procedimento per gestione illecita di rifiuti nel poligono militare di Torre Veneri. E il Procuratore Capo della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, si spinse ad indicare Torre Veneri come il sito più pulito d’Italia. “Ci si domanda da dove, il Procuratore Motta, abbia potuto trarre tali le conclusioni sulla salubrità dell’area”. Questo si domanda il consigliere comunale leccese Carlo Salvemini, che stamattina ha tenuto una conferenza stampa presso la mediateca delle Officine Cantelmo sulla questione. Con lui, l’avvocato Chiara Fanigliulo e Gabriele Molendini.

La medesima ordinanza di archiviazione, in parte riportata sul sito www.leccebenecomune.it, parla chiaro:‘Risulta invero acclarato che nel corso degli anni i residui di frantumazione di proiettili e bossolame si sono accumulati e dispersi nelle rispettive zone di caduta (terrestri o marine) dell’area suddetta senza che ne venisse per anni disposta la rimozione (…) La consulenza tecnica Sanna e Susanna inconfutabilmente classifica tali residui riconducendoli alla nozione di rifiuto (…) Orbene è di loca conseguenza che l’attuale stato dei luoghi è conseguenza di un’attività di mancata corretta rimozione dei residui lungamente protrattasi nel tempo’.

Eppure – conclude il Gip – lo smaltimento dei rifiuti accumulati negli anni sul sito di Torre Veneri necessita di bonifica. Un compito che, però, non sarebbe di competenza del Comandante della Scuola di Cavalleria. Nessun abbandono incontrollato di rifiuti, insomma, in quanto gli stessi sarebbero oggetto di attività militari precedenti. Argomento rivisto dal consigliere comunale leccese stamattina, presso di Lecce.

Alla luce dell’ordinanza di archiviazione e delle carte processuali – si legge sempre sul sito di Lecce Bene Comune crediamo sia il caso di fare un po’ di chiarezza sugli esiti processuali”. E dunque, sulle carte delle indagini e sulla situazione di Torre Veneri oggi. Un primo aspetto sottolineato sul portale web, è che il regolare svolgimento delle operazioni di smaltimento sia contraddetto da ogni verbale di polizia giudiziaria. “Ad ogni buon conto risulta chiaro cheriporta il sitonulla di quanto affermato da Motta emerge dagli esiti delle indagini e dall’ordinanza di archiviazione”.

Il DISTEBA predispose un piano di caratterizzazione – che prevede carotaggi e prelievi con nuove analisi, peraltro monitorate a campione dall’Arpa – non ancora attuato. Piano che deriverebbe da un a procedura prevista dalle legge per le aree militari proprio laddove si verifichi un superamento della concentrazione di inquinanti. “Quindi è evidente che l’affermazione del Procuratore Motta è contraddetta già nei terminiriporta leccebenecomune.itse un sito è oggetto di piano di caratterizzazione ciò avviene perché si sono superati i livelli massimi di inquinanti”. A solo titolo di esempio, si rilevano concentrazioni di piombo anche fino a ca. 8000 mg/kg.

Ebbene è sicuramente un merito di Lecce Bene Comuneconclude la nota del sitose si è acceso un faro su questa vicenda e se, al netto degli esiti processuali, una maggiore attenzione all’ambiente si potrà conseguire per il futuro”. 



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