Assunzioni Asl: a Lecce previste solo 29 unità. Negro e Blasi:«Disparità di trattamento ingiustificata»

Assunzioni ASL, a Lecce assegnate solo il 4%, il presidente del gruppo UdC, salvatore negro, commenta la notizia.

La Giunta regionale ha varato l’assunzione di 703 nuove unità nelle aziende sanitarie pugliesi, di cui solo 29 nell’area salentina. Una notizia che non scende giù al presidente del Gruppo Udc, Salvatore Negro, il quale commenta:«Una disparità di trattamento ingiustificata, è bene che tutti i colleghi della provincia di Lecce facciano quadrato e tutelino meglio gli interessi del territorio». Poi gli fa eco il consigliere regionale PD Sergio Blasi, che in una stampa definisce la delibera come iniqua.

Su 703 unità che saranno assunte dalle aziende sanitarie pugliesi, all’Asl di Lecce ne sono state assegnate appena 29 : il 4% del totale su una popolazione che rappresenta un quinto di quella  complessiva della Puglia. “Una disparità di trattamento ingiustificata che ancora una volta mette in rilievo la scarsa incisività che hanno i rappresentanti salentini in seno al governo regionale”. Lo ha detto il presidente del Gruppo UdcSalvatore Negro, commentando la notizia della delibera di Giunta relativa all’autorizzazione di assunzione del personale delle aziende sanitarie in deroga al divieto di cui alla l.r. 2/2011.

La Regione Puglia  ha chiesto di avviare un percorso di assunzioni nel triennio 2013-2015 per complessive 2440 unità di personale al fine di erogare i  livelli essenziali di assistenza, atteso che il sistema è stato messo a dura prova dal blocco delle assunzioni adottato dal piano di rientro nonché dal massiccio esodo di personale andato in quiescenza nel triennio. In particolare la Regione ha chiesto al Governo di autorizzare le Asl ad assumere personale soprattutto nelle aree della emergenza-urgenza a seguito delle gravi criticità determinatisi per il depauperamento del personale addetto all’assistenza.

“Secondo il programma approvato oggi dalla Giunta  che prevede l’assunzione di 703 unità – ha sottolineato il capogruppo Negro – all’Asl di Lecce ne vengono assegnate soltanto 29, di cui 7 dirigenti medici anestesistiun dirigente veterinario e 21 infermieri. Appena il 4% del totale su una popolazione che rappresenta un quinto di quella complessiva della Puglia. Ancora una volta si manifesta una disparità di trattamento tra le province pugliesi a vantaggio di quelle che oggi hanno maggiore presenza nel Governo regionale.  È evidente la scarsa incisività che hanno i rappresentanti della  provincia di Lecce nella maggioranza di governo, soprattutto dopo l’ultimo rimpasto voluto dal presidente Vendola che ha ridotto gli assessori regionali salentini e tolta la carica di vicepresidente al Salento e al partito di maggioranza relativa, concentrando tutto nella terra di Bari. Non possiamo più tollerare questo trattamento, perciò – ha concluso il presidente Negro – chiediamo a tutti i colleghi della provincia di Lecce di fare quadrato e tutelare al meglio gli interessi del nostro territorio”. 

"Si tratta di una delibera iniqua – sostiene invece Sergio Blasiconsigliere regionale PD – che non rispetta il bisogno di salute dei territori. Il Salento in particolare esce penalizzato in maniera quasi punitiva. Un territorio nel quale più forti sono le conseguenze dell’inquinamento dell’industria pesante e che rappresenta la seconda provincia per numero di abitanti di tutta la Puglia, nella quale l’offerta di sanità è uscita già profondamente ridimensionata dal piano di riordino ospedaliero e che soffre di evidenti carenze di organico nel personale dell’assistenza sanitaria può considerarsi insultato da un provvedimento di questo genere. Non è questa la risposta che la politica regionale deve dare al territorio salentino".