Banca d’Italia chiude a Lecce? Perrone al governatore Visco:«Semmai va potenziata»

Paolo Perrone, scrive al governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, per scongiurare la soppressione della filiale di Lecce. ‘Sarebbe un grave atto di miopia e un incomprensibile gesto di abbandono da parte dello Stato’.

Dopo la chiusura della filiale brindisina, anche il capoluogo salentino potrebbe veder sparire una delle sue sedi storiche, ovvero quello in capo a Bankitalia. Si tratta di un piano di razionalizzazione avviato dal consiglio di amministrazione – detto anche ‘Direttorio’ – che nei prossimi giorni avrà modo di definirsi assieme al governatore Ignazio Visco, deliberando sulla seconda parte dei tagli già decisi nel 2007 quando al timone vi era Mario Draghi. E non è tutto; rischia anche il sito di Taranto.

Partendo da tali presupposti, il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, ha scritto proprio al governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco circa la ventilata chiusura della filiale leccese. Nella missiva, il primo cittadino chiede con forza che la stessa non solo resti aperta, ma “venga al contempo potenziata nelle sue funzioni e servizi”. Una richiesta, peraltro, suffragata da elementi concreti, a cominciare dal fatto che “il Salento presenta medie di utilizzo di denaro contante tra le più alte in Italia e che tale indicatore sia fonte di grave preoccupazione per le autorità preposte al controllo ed alla repressione di gravi fatti di criminalità, non solo economica”.

Esistono poi questioni di natura geografica che sconsiglierebbero un’eventuale soppressione della filiale di Lecce. È risaputo – sottolinea il sindaco Perrone in una nota stampa – che l'approvvigionamento del contante da parte delle banche e delle istituzioni del territorio, a seguito dell'accentramento delle attività di tesoreria sugli uffici di Foggia – distante circa 300 chilometri da Lecce – abbia generato costi rilevantissimi ed accresciuto i connessi rischi di sicurezza per le imprese che si occupano del trasporto di valori”.

Sostanzialmente, una eventuale chiusuracostituirebbe un grave atto di miopia nei confronti del territorio, delle imprese e delle istituzioni che vi operano. Un incomprensibile gesto di abbandono da parte dello Stato rispetto ad un territorio già marginale sul piano geografico”. Concludendo, il sindaco Perrone auspica chela Banca d'Italia, istituzione tra le più prestigiose del Paese, voglia tenere conto delle legittime necessità ed aspettative del Salento e non abbandoni al suo destino, in questi anni di terribile crisi, un territorio e le sue istituzioni, che al contrario vedono nell'Organo di Vigilanza un sicuro presidio di legalità”.



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