Il modello Umbria non le piace proprio! L’ex ministra per il Sud Barbara Lezzi non perde tempo per mettersi di traverso al tentativo dei Cinque Stelle di stringere alleanze con il Partito Democratico in vista delle elezioni regionali del 2020.
Per la senatrice salentina un conto è la questione romana, altro il rapporto con i territori. Se il problema dei pentastellati è il radicamento in periferia non è certamente la scorciatoia dell’abbraccio con i dem che può risolvere il problema. Che in Puglia, per esempio, la possibilità di un incontro con Michele Emiliano sia inimmaginabile lo avevano dimostrato le parole del consigliere regionale Tony Trevisi che recandosi all’Ospedale di Scorrano aveva definito il Governatore la causa di tutti i mali della sanità pugliese. Difficile, con queste (e altre) premesse, pensare ad un patto nelle prossime settimane.
La Lezzi sottoscrive e alza subito il tiro scagliandosi contro il ‘suo’ ministro Vincenzo Spadafora che aveva chiesto di mettere in soffitta lo spirito movimentista per abbracciare la real-politique e sconfiggere il nemico comune Matteo Salvini.
«Non è accettabile leggere da un 5stelle che se la legislatura non dovesse concludersi alla scadenza naturale, “regaleremmo il Paese a una destra populista e dannosa“. La Legislatura deve andare avanti se ci saranno azioni e provvedimenti utili ai cittadini. Altrimenti sarà doveroso restituire la parola agli italiani. Si governa per fare e non per contenere le altre forze politiche» si legge nel lungo post pubblicato sulla pagina Facebook dell’ex ministra per il sud.
La Lezzi ricorda a Spadafora di essere nei Cinque Stelle fin dal primo VDay. È stato quello spirito battagliero a portare i Cinque Stelle nel cuore degli italiani e al Governo, non sarà l’inciucio con Renzi e con D’Alema a snaturare il Movimento.
«Il radicamento sul territorio si può fare solo con le alleanze? È gravissima quest’affermazione. Se si prende atto che ci sono lacune da colmare con i nostri territori, dobbiamo muoverci in fretta per riallacciare i rapporti con essi e non delegare a coloro che nei territori hanno fatto da baroni con concessioni di posti di lavoro in cambio di voti e con il clientelismo tipico di molte regioni che ha scoraggiato giovani, deboli ed onesti. È per queste ragioni che il Movimento è nato ed ha ricevuto milioni di consensi. Lo ricordi? Lo sai?»
Insomma, la senatrice non ne vuol sentire parlare di accordi con il Pd in Puglia, in Campania o in Calabria. Preferirebbe ritornare tra la gente.
«Il mio consiglio è quello di confrontarsi con tutti i nostri eletti nelle regioni, nei comuni, nei parlamenti italiano ed europeo prima di assumere qualsiasi decisione sui diversi territori. O si pensa che a cuor leggero si possa governare con i De Luca, gli Emiliano, Oliverio e compagnia bella? Non mi risulta possa essere un percorso agile. Ma mi risulta che questi personaggi non molleranno e, se non ci sarà il loro nome sulla scheda, non è detto che non ci siano attraverso altri».
