“Un impegno che io vi chiedo al fine di adottare le voci spesa del nuovo bilancio. Voci che tengano conto di ciò che attiene alla parità di genere”. Filomena D’Antini, consigliera provinciale di parità, riunisce a Palazzo Adorno i candidati sindaci di Lecce affinché chiunque dovesse venire eletto a Palazzo Carafa – in qualità di primo cittadino, ma anche, eventualmente, da consigliere comunale – possa prendere in considerazione tutte le scelte politiche dell’Amministrazione in un’ottica di genere. A tal proposito stamattina, a Palazzo Adorno, è avvenuta la sottoscrizione del documento sul bilancio di genere assieme a Mauro Giliberti, Luca Ruberti, Fabio Valente e Alessandro Delli Noci. Ciascuno di essi ha avuto modo di illustrare il proprio programma in relazione all’argomento oggi trattato. Al centro, dunque, oltre che il sostegno alla parità di genere, scelte di equità e consapevolezza.
“Un intervento potrebbe essere ad esempio – specifica Mena D’Antini – il contributo per le rette degli asili nido comunali. Il Comune, in questo caso, si accollerebbe una parte per il rimborso”. “Penso anche – prosegue – ad un accordo con le organizzazioni datoriali e sindacali. Parliamo di alcuni dati relativi all’occupazione femminile, purtroppo molto bassi. La Puglia è uno dei fanalini di coda, circa il 30%, rispetto al dato europeo e nazionale. Per incentivarla, necessario che gli amministratori pensino ad una città a dimensione di donna, aumentando nei limiti del possibili futuri investimenti sul nostro territorio.
“Se c’è più occupazione per tutti, ce n’è anche per le donne. E se ce n’è per le donne, allora aumenta il prodotto interno lordo della nostra città”.
“Ovviamente – conclude – c’è bisogno di strumenti contrattuali flessibili a supporto della donna, inerenti il lavoro, ma soprattutto la cura dei figli”.
