Blasi ‘Gabellone si dimetta’, Mazzei ‘una boutade di fine anno’

Si è aperta una querelle in seguito alle dichiarazioni del consigliere Pd, Sergio Blasi, in cui si chiedono le dimissioni di Antonio Gabellone. Il presidente della Provincia ha ribattuto alle accuse e il suo ex capo di Gabinetto ha rincarato la dose

Se Gabellone non è in grado di gestire l’ente Provincia di cui è presidente, si dimetta” così il consigliere regionale Pd, Sergio Blasi ha esordito a fine mattinata, con un preciso attacco al presidente della provincia di Lecce.
Duro Sergio Blasi “Il presidente della Provincia in ripetute conferenze stampa continua a fare il ragioniere sulla pelle delle persone, in particolare i dipendenti dell’ente che presiede. Poi arriva a minacciare lo spegnimento dei riscaldamenti nelle scuole. C’è da chiedersi, di fronte a questo atteggiamento istituzionalmente poco serio, se gliel’abbia prescritto il medico di fare il Presidente. Gabellone appare infatti come un uomo in balìa del ruolo istituzionale per il quale si è candidato ed è stato eletto. Eppure è dal 2009 che presiede la Provincia e appena seguendo il dibattito politico e istituzionale di questi anni, avrebbe avuto tutto il tempo di preparare la transizione”.

Un attacco debole, di chi si butta avanti per non cadere indietro”, così non la manda a dire Antonio Gabellone che ha replicato “Al consigliere regionale Blasi ricordo che fa parte della maggioranza che governa la nazione e la regione Puglia. Il provvedimento del governo Renzi prevede che la Regione legiferi entro il 31 dicembre 2014, proprio per fare chiarezza sulle competenze, sulle funzioni e sulle risorse appannaggio delle province. Ancora una volta il governo Vendola che lui sostiene è inadempiente e lascia istituzioni periferiche e dipendenti nell’assoluta impossibilità di programmare l’immediato futuro”.

A rincarare la dose anche il consigliere regionale di Forza Italia, Luigi Mazzei, già Capo di Gabinetto del Governo Gabellone pre-riforma Delrio.La richiesta di dimissioni del presidente della Provincia di Lecce inoltrata a mezzo stampa da Sergio Blasi può essere intesa come la boutade di fine anno di un Partito Democratico allo sbando, che non sa in che direzione procedere, stretto com'è tra le legittime richieste dei cittadini e le inadempienze croniche della Regione Puglia e del Governo Renzi”.

E poi “Antonio Gabellone dovrebbe dimettersi, secondo Blasi, per il semplice fatto che con responsabilità cerca di anticipare i problemi per agevolarne la soluzione, al fine di evitare quanto succede in Regione dove si è soliti rendersi conto dei disastri con mesi e mesi di ritardo. Oggi Blasi difende Vendola ed Emiliano – prosegue Mazzei – proprio lui che ha chiesto le dimissioni dell'assessore all'Agricoltura e che ha rimproverato quello alla Sanità di accettare diktat e ricatti. Oggi Blasi, per un secondo di visibilità, dimentica le accuse lanciate a Vendola e quelle rivolte ad Emiliano. Lui, paladino dell'incoerenza, che sostiene il Governo Renzi e poi marcia contro le riforme sul lavoro, lui che a Bari  vota contro lo stanziamento delle risorse per la Ico Tito Schipa, mentre prima firma una nostra richiesta per salvare l'orchestra, lui che NO TRIV a Leuca e SI TRIV dove gli fa comodo. Se il centrosinistra avesse governato con la stessa serietà di Antonio Gabellone, la Puglia non starebbe nella situazione in cui versa”.
 
Ulteriore stilettata, poi, in conclusione “Siamo di fronte ad un politico fuori contesto e ad una proposta politica, la sua, fuori dal mondo” dice Mazzei.

Anche il diretto interessato, Antonio Gabellone, non ha tardato a dire la sua, ricordando al consiglere Blasi le colpe della Regione da un lato e del Governo Renzi dall'altro: "Dalla fine di ottobre come Upi Puglia abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con i consiglieri regionali per sollecitarli ad approvare subito un provvedimento legislativo che potesse evitare che da dopodomani determinati servizi non più in carico alle Province fossero non solo nuovamente e subito attribuiti ma anche adeguatamente finanziati. A quell'incontro che si è tenuto il 7 novembre scorso a Lecce il consigliere Blasi non ha partecipato. Se lo avesse fatto oggi non solo avrebbe evitato di difendere la legge Delrio, ma sarebbe stato a fianco di tutti coloro che sono preoccupati dei disservizi che potranno crearsi dal primo gennaio prossimo, ma anche di tutti quelli che  stanno cercando di salvare il posto di lavoro e la dignità professionale di tutti dipendenti  provinciali"