Borse di studio agli studenti. Decisione rinviata

Continua l”™attesa per le decisioni in merito ai criteri di assegnazione delle borse di studio in base al Decreto profumo. Oggi conferenza Stato Regioni, ma la discussione è¨ rinviata a pochi giorni dalle elezioni. ‘Un atto anti democratico’ affermano l”™Udu e Salvatore Capone.

Se ne parla ormai quotidianamente. Un decreto del Governo intende rimodulare il meccanismo di accesso al diritto allo studio. Agli studenti con reddito Isee superiore ai 14.300 euro (contro i precedenti 17.000 in Puglia), sarà negato l’accesso al bando per l’erogazione delle borse di studio nel Sud. Al Nord ed al Centro, invece, i limiti massimi saranno rispettivamente di € 20.000 e € 17.150 ISEE. Una differenza territoriale che ha fatto sollevare associazioni studentesche e politica.

Oggi a Bari ha avuto luogo la Conferenza Stato Regioni al fine di discutere sui termini del Decreto. Ma la discussione sul diritto allo studio è stata rinviata al prossimo 21 febbraio. “La mancata approvazione di oggi – scrivono da Link-Udu – è frutto delle proteste e delle mobilitazioni che gli studenti hanno messo in campo nelle diverse città e che hanno impedito l’approvazione silenziosa all'interno della Conferenza Stato Regioni. Crediamo che il Ministro Profumo non possa fare ulteriori colpi di coda e debba subito ritirare il decreto. Approvarlo il 21 a pochi giorni dalle elezioni sarebbe davvero un atto anti democratico!”

Perplessità vengono sollevate anche dal Pd nella voce del segretario provinciale, Salvatore Capone. “Rinviare la decisione in merito al decreto attuativo con cui il governo Monti rimodula i criteri per l’assegnazione delle borse di studio è una presa di coscienza, un atto dovuto da parte della Conferenza Stato Regioni considerati i tempi. Ma pensare che un provvedimento così importante per il futuro dei giovani del Sud possa essere preso a tre giorni dalle elezioni è pura follia. Il 21 febbraio, data in cui è stata rimandata l’approvazione del decreto, la Conferenza Stato Regioni che sarà chiamata a decidere non avrà infatti più alcun valore politico. Ecco perché – prosegue Capone – si trattarebbe di un vero e proprio atto “anti-democratico” come lo hanno già definito gli studenti di Link Udu. Il provvedimento va rinviato e discusso con il nuovo governo eletto dai cittadini. Se così non sarà continueremo a stare al fianco degli studenti ad appoggiarli durante le loro mobilitazioni impegnandoci affinché il diritto allo studio venga garantito a tutti e non sia l’ennesimo oggetto di divisioni leghiste tra Sud e Nord”.



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