“Apprendiamo che l’azienda si è resa indisponibile all’incontro con la nostra Organizzazione sindacale”. È questo che ha dichiarato Salvatore Labriola, il segretario generale SLC Cgil. Il quale per spiegare la vicenda si dice “deluso” dal comportamento che ha avuto “Call Marketing” nei confronti dei suoi lavoratori e lavoratrici. Il call center di Acquarica di Lecce, infatti, non ha dato la sua disposizione a incontrare il sindacato. A tal proposito i dipendenti, infuriati, hanno proclamato uno sciopero a oltranza a partire dal 29 marzo e ne avevano già indetto un altro lo scorso 14 marzo, sempre appoggiati dalla SLC Cgil.
L’incontro che avevano annunciato tra le parti in Confindustria – per cercare di trovare delle giuste soluzioni alla vertenza – dunque, non ci sarà. L’organizzazione sindacale, dal canto suo, promette “dure reazioni” riservandosi il diritto di intraprendere tutto quello che gli è consentito dalla legge per portare avanti ciò per cui sta lottando. Riuscire a tutelare i diritti di tutti i lavoratori, assicurando loro una giusta “protezione”, rientra tra gli scopi principali della SLC Cgil. Nella mattina di martedì 29, proprio per raggiungere questo obiettivo, i lavoratori e le lavoratrici dell’azienda “Call Marketing” hanno deciso di riunirsi in assemblea presso la sede della Cgil in via Merine a Lecce.
Discutere sulla protesta potrebbe essere, infatti, un primo passo per trovare un rimedio al comportamento del call center, cercando di porre fine alla questione.
“Un atteggiamento di chiusura inaccettabile – commenta Salvatore Labriola – viste le legittime richieste dei dipendenti”. Tra le richieste, peraltro, anche un incontro urgente col Prefetto.
