Cantone pizzica la Puglia sui rifiuti. Pronto un dossier dell’Anac in Procura

L’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone punge la Regione Puglia: ‘molti comuni e le Aro non rispettano le norme sulle gare d’appalto’. Gli atti quindi arrivano in Procura. Scatta la guerra da i sindaci del sud Salento.

Piovono esposti da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone relativi alla gestione dei rifiuti da parte degli Aro di tutta la Puglia. L’Anac, in particolare, muove ‘accuse’ alla Regione, contestando come i Comuni e le stesse Aro più volte avrebbero violato le norme relative ai bandi di gara e che ora tutti gli atti sono stati spediti alla Corte dei Conti.
 
Ritardi, sprechi, procedure dalla dubbia illegittimità e scarsa trasparenza amministrativa e gravi anomalie: ecco, in dettaglio, cosa l’Anac contesta ai comuni di Puglia e Salento. In particolare nel mirino della task force di Cantone sono finiti gli Ambiti di raccolta 9, 10 e 11. In ballo, tra gli altri, c’è anche la gara d’appalto da oltre 32 milioni di euro dell’Aro Lecce 9 già revocata a febbraio su decisione dell’assemblea dei sindaci.
 
‘Come primo effetto dell’intervento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione a proposito delle omissioni della Regione Puglia e delle inadempienze dei vari Aro ed in particolare dei comportamenti ondivaghi dell’Assemblea dell’Aro 9 con la revoca del bando di gara “a quattro giorni” dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande di partecipazione – scrive l’avvocato Pietro Quinto – i Sindaci dei Comuni di Parabita, Montesano, Specchia e Miggiano che avevano contestato in ogni sede l’assurda decisione dell’Assemblea dell’Aro, hanno chiesto la convocazione coattiva dell’Assemblea dell’Aro per l’adozione dei provvedimenti ripristinatori sia del Piano d’Ambito, illegittimamente revocato a maggioranza in Assemblea dai Comuni di Casarano, Ruffano e Matino, che del bando di gara revocato per una diversa valutazione dei predetti Comuni’.
 
‘In particolare – prosegue il legale – avevamo denunciato la violazione dei termini perentori per l’indizione della gara fissati dalla legge regionale così come riconosciuto dall’Anac. I Sindaci sottoscrittori si sono riservati, all’esito della convocanda Assemblea, ogni ulteriore iniziativa nelle sedi competenti, a tutela degli interessi delle popolazioni e per non essere coinvolti nella contestazione formulata da Cantone di violazione del Codice degli Appalti e del Codice dell’Ambiente circa le illegittime e reiterate proroghe degli appalti scaduti nei singoli Comuni facenti parte dell’Aro, giustificate dalla pretesa impossibilità di indire la gara riguardante l’intero territorio dell’Aro’, conclude Pietro Quinto.



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