Caos Brindisi, il capoluogo messapico sull’orlo dell’ennesima crisi politica

A poco più di otto mesi dall’elezione della prima donna sindaco della storia della città, la giunta guidata da Angela Carluccio è già a un passo dall’alzare bandiera bianca.

Sono trascorsi poco più di otto mesi da quando Brindisi, dopo l’ennesima vicenda giudiziaria che aveva messo fine (per la quarta volta in poco meno di trent’anni) alla naturale durata del governo cittadino, festeggiava l’elezione della prima donna sindaco della sua storia.
 
Otto mesi di fuoco durante cui la prima cittadina, Angela Carluccio, ha dovuto sin da subito fare i conti con le continue defezioni internealla sua maggioranza dove, già all’indomani dell’esito elettorale, si registravano le prime crepe dovute all’insoddisfazione di questo o quell’altro gruppo politico (spesso espressione di liste civiche) che, forse più interessato ad ottenere deleghe e assessorati che al bene di una comunità sofferente e umiliata, hanno impedito per settimane il nascere di una giunta che si occupasse dei problemi che affliggono la città.
  
Ciò nonostante, la determinazione della prima cittadina aveva , infine, portato alla creazione di una squadra che, seppur snella, senza un vice e con molte nomine ad interim in quota alla stessa Carluccio, avrebbe dovuto occuparsi delle criticità di cui il territorio risente. Un sospiro di sollievo per una Brindisi che, complice il susseguirsi di cattive amministrazioni, è ormai avulsa alla pazienza pretendendo, viceversa, concretezza e rapidità d’azione da parte di chi ha il compito di governarla.
  
E invece niente. A distanza di neppure cinque mesi da allora e nonostante la nomina del tanto sospirato vicesindaco, infatti, la vigilia di Capodanno, dopo le sempre più insanabili frizioni insite fra i partiti che la sostengono, la signora sindaco si è ritrovata costretta a riazzerare il tutto per ripresentarsi, venti giorni dopo, con un team parzialmente rinnovato ma, evidentemente, non abbastanza per chi, un attimo dopo, ha pensato bene di dichiararsi ormai fuori dalla maggioranza facendo, di fatto, mancare i numeri necessari per definirla ancora tale.
  
Se il destino del comune adriatico sarà, quindi, quello di tornare alle urne anzitempo, saranno i prossimi giorni a dirlo. Ciò che, però, non si può non considerare sin d’ora è che, di fondo, la giunta Carluccio si regge principalmente sull’asse CoR-Noi Centro, ovvero sulla consolidata alleanza tra l’ex ministroFitto e il presidente dell’Invimit Ferrarese che, voci di corridoio, vorrebbero in procinto di dar luogo a un nuovo soggetto politico comune. Vero è, quindi, che questo nuovo ed embrionale centro-destra, tra le cui fila ha deciso di convergere anche Forza Italia (che a Brindisi sta all’opposizione), è pressappocolo stesso che, con qualche sfaccettatura e sigla differente, non più tardi del prossimo maggio si proporrà come una delle alternative che aspirano a palazzo Carafa a Lecce e, in caso di vittoria, onde evitare di incorrere in ulteriori e più locali impasse, farebbe bene a fare tesoro dell’attuale pantano brindisino.
  
Luca Nigro



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